May 27, 2024 12:12 Europe/Rome
  • Notte di sangue a Rafah, Arabia Saudita nomina nuovo ambasciatore in Siria \ Notizie dall'Ovest dell'Asia

Pars Today- La macchina da guerra di Tel Aviv ha commesso un nuovo crimine; domenica notte, nel 233° giorno della guerra genocida sulla Striscia di Gaza, il regime sionista ha bombardato un campo di profughi vicino a Rafah, sud dell’enclave sotto assedio, causando almeno 50 morti e decine di feriti.

L'occupazione israeliana ha preso di mira oltre 100.000 sfollati in un campo profughi presso un sito dell’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (UNRWA) a Rafah.

Famiglie palestinesi sfollate sono state bruciate vive mentre dormivano nelle loro baracche del centro per sfollati.

Quest’area è stata acclamata da Israele come “sicura” perché i palestinesi potessero trasferirvisi dopo essere stati sfollati con la forza dal sud di Rafah e Khan Yunis.

Per l'ufficio del governo di Hamas, “il nemico ha commesso un terribile massacro bombardando intensamente e intenzionalmente il centro per sfollati di Barkasat dell'Onu a nord-ovest del governatorato di Rafah". Gli attacchi "hanno provocato la morte di 50 martiri e decine di feriti", ha scritto il movimento di resistenza islamica.

Secondo l'agenzia di stampa Tasnim, 70 organizzazioni legali che operano sotto l’egida delle Nazioni Unite hanno pubblicato domenica una dichiarazione congiunta per denunciare la rapida diffusione della fame e della malnutrizione tra tutte le classi di età, compresi i bambini nella Striscia di Gaza, il che dovrebbe essere ufficialmente dichiarata carestia.

L'Arabia Saudita ha nominato Faisal al Mujfel nuovo ambasciatore del Regno in Siria. Si tratta della prima nomina di un ambasciatore a Damasco da quando l'ambasciata saudita in Siria è stata chiusa nel 2012 durante la guerra al terrorismo in Siria. La decisione fa seguito all'accordo tra i due Paesi di ripristinare le relazioni diplomatiche lo scorso anno.

Il governo di salvezza nazionale dello Yemen ha rilasciato 112 prigionieri

Domenica il governo di salvezza nazionale dello Yemen ha rilasciato unilateralmente 112 prigionieri di guerra. Dal marzo 2015, l’Arabia Saudita e una coalizione di suoi alleati regionali – principalmente Emirati Arabi Uniti e Giordania – hanno avviato una brutale aggressione militare contro lo Yemen con l’obiettivo dichiarato di schiacciare il movimento di Resistenza Houthi Ansarullah, che ha cacciato dal Paese il fedele alleato di Riyadh ed ex presidente Abd Rabbuh Mansur Hadi. La liberazione dei prigionieri ha avuto luogo dopo una serie di negoziati col governo di Sanna dalla Croce Rossa Internazionale. Abd al-Qadir al-Mortaza, a capo del Comitato nazionale per gli affari dei prigionieri presso il governo di salvezza nazionale dello Yemen, ha affermato che l’iniziativa è stata realizzata dietro l’ordine di Abd al-Malik Badr al-Din al-Houthi, segretario generale del movimento yemenita Ansarullah, e per motivi umanitari.

L’Iran e l’Iraq hanno raggiunto l'accordo sull’apertura di un nuovo valico di frontiera per agevolare il pellegrinaggio dell’Arbaein. Ad annunciarlo il ministro degli Interni iracheno Abdul Amir Al-Shammari aggiungendo che il nuovo corridoio si trova tra il porto di Abu Fluss a Bassora e la città iraniana di Khorramshahr, nel sud dell’Iran.

L’Arbaein è considerato il più grande raduno religioso del mondo, una grande marcia verso la città santa di Karbala, dove si trova il santuario sacro dell'Imam Hussain (as), il 40esimo giorno dopo l’anniversario del martirio del terzo Imam degli sciiti.

Le minacce nucleari di Israele cambieranno l'equazione della sicurezza nella regione

Lo afferma Sayyed Abbas Araghchi, segretario del Consiglio strategico per le relazioni estere della Repubblica islamica dell'Iran, intervenuto nel seminario "Equilibrio dopo la tempesta di Al-Aqsa a livello regionale", promossa dalla rete Al Jazeera, che si è svolta a Doha, in Qatar. “Queste minacce costringeranno gli altri a riconsiderare la loro posizione nucleare.” Araghchi ha aggiunto che la regione dell’Asia occidentale dovrebbe essere libera dalle armi nucleari e il regime sionista dovrebbe essere disarmato.

 

 

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