Segretario Generale di Hezbollah del Libano: Non aspetteremo all'infinito
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Pars Today - In un'intervista ad Al-Mayadeen Network, il Segretario Generale di Hezbollah in Libano ha illustrato gli sviluppi regionali e il ruolo dell'Iran e della Guida della Rivoluzione Islamica nel promuovere gli obiettivi dell'Asse della Resistenza.
(last modified 2025-09-24T11:19:06+00:00 )
Lug 12, 2025 09:34 Europe/Rome
  • Sheikh Naim Qassem, Segretario Generale di Hezbollah del Libano
    Sheikh Naim Qassem, Segretario Generale di Hezbollah del Libano

Pars Today - In un'intervista ad Al-Mayadeen Network, il Segretario Generale di Hezbollah in Libano ha illustrato gli sviluppi regionali e il ruolo dell'Iran e della Guida della Rivoluzione Islamica nel promuovere gli obiettivi dell'Asse della Resistenza.

In un'intervista dettagliata ad Al-Mayadeen Network pubblicata giovedì, il Segretario Generale di Hezbollah del Libano, lo Sheikh "Naim Qassem", ha espresso il suo punto di vista su diverse questioni, tra cui il processo di sostegno alla guerra di Gaza, la guerra in Libano e l'attuale situazione di Hezbollah in termini politici e militari, nonché l'incidente del cercapersone e gli sviluppi relativi all'Iran. Secondo Pars Today, ha dichiarato: "A seguito di una riunione tenutasi dopo l'aggressione del regime sionista a Gaza, nel Consiglio direttivo di Hezbollah libanese, si è concluso che il sostegno a Gaza dovesse essere limitato e che il processo di sviluppo dovesse essere rivisto fino a quando non verrà presa una decisione definitiva al riguardo".

"Poche settimane dopo l'inizio dell'operazione di supporto, la conclusione finale è stata che Hezbollah non sarebbe entrato in una guerra su vasta scala. Il motivo era che raggiungere gli obiettivi desiderati era possibile senza entrare in una guerra su vasta scala", ha aggiunto.

Il Segretario Generale di Hezbollah libanese ha ritenuto che gli obiettivi del movimento sul fronte del supporto includessero l'impiego di un gran numero di forze militari israeliane nella regione settentrionale, l'emigrazione dei coloni per creare una crisi sociale, economica e di sicurezza nella Palestina settentrionale occupata e l'infliggere il maggior numero di vittime ai soldati israeliani.

 

Hezbollah non era a conoscenza dell'Operazione Tempesta Al-Aqsa

Lo Sheikh Naim Qassem, sottolineando che non c'era alcun coordinamento preventivo con le forze di resistenza palestinese in merito all'Operazione della Tempesta Al-Aqsa, ha sottolineato: "Non eravamo a conoscenza di questa operazione ed è per questo che non siamo entrati in una guerra totale". Ha proseguito dicendo che Hezbollah ha ricevuto una lettera dal martire Muhammad Deif, comandante in capo delle Brigate Qassam, in cui si affermava che l'operazione di supporto di Hezbollah a Gaza era sufficiente e avrebbe potuto raggiungere gli obiettivi sopra menzionati. Il Segretario Generale di Hezbollah in Libano ha aggiunto che, secondo le informazioni in suo possesso, nemmeno Teheran era a conoscenza dell'operazione del 7 ottobre e nemmeno diversi comandanti di Hamas fuori Gaza ne erano a conoscenza.

 

Qual è stata la storia dell'esplosione dei cercapersone?

Il Segretario Generale di Hezbollah del Libano ha dichiarato: "Per quanto riguarda l'acquisto dei cercapersone, l'esistenza di una falla nella sicurezza è stata evidente nell'ultimo anno e mezzo, e gli esplosivi piazzati nei cercapersone erano di un tipo che non poteva essere rilevato con i mezzi esistenti". Qassem ha aggiunto che due giorni prima dell'operazione con i cercapersone, erano stati rilevati segnali sospetti, tra cui il fatto che i cercapersone fossero rotti, il che ha spinto Israele a effettuare l'operazione prima. Ha affermato che altri 1.500 cercapersone bombardati si trovavano anche in Turchia, e sono stati distrutti su richiesta del premier ad interim libanese Najib Mikati a Erdogan. Lo Sheikh Naim Qassem ha definito l'influenza umana sugli elementi di Hezbollah molto limitata rispetto alla quantità di informazioni ottenute tramite attività di intercettazione, droni e altre tecnologie, e ha sottolineato che non vi è stata alcuna influenza sulla sicurezza, soprattutto tra gli elementi di base di Hezbollah o i leader interni. Si è impegnato a condividere la questione con l'opinione pubblica se ciò verrà dimostrato.

 

La reazione di Hezbollah agli sviluppi successivi alla tregua in Libano

Lo Sheikh Naim Qassem ha sottolineato che Hezbollah non sopporterà all'infinito le continue aggressioni del regime sionista contro il Libano dopo la firma del cessate il fuoco. Allo stesso tempo, ha sottolineato che le pressioni esistenti non raggiungeranno gli obiettivi desiderati e che Hezbollah non si arrenderà mai. Il Segretario Generale di Hezbollah del Libano, sottolineando che il partito è in una fase di ripresa, ha sottolineato che se Israele attacca il Libano, noi lo combatteremo. Riferendosi alle voci diffuse dai sionisti sulla distruzione di 500 depositi di armi medie e pesanti di Hezbollah ha affermato che loro stanno parlando solo della zona a sud del fiume Litani, ma il Libano è vasto e non voglio entrare nei dettagli.

 

Il ruolo dell'Iran nella stabilità della Resistenza

Il Segretario Generale di Hezbollah libanese ha sottolineato il ruolo dell'Iran nel processo bellico e ha sottolineato che Teheran aveva una chiara valutazione del fatto che l'ingresso in guerra dell'Iran avrebbe significato l'ingresso degli Stati Uniti in una guerra con l'Iran, a vantaggio di Israele, che voleva trascinare gli Stati Uniti nel conflitto. Ha aggiunto: "Pertanto, sarebbe stato meglio per gli iraniani non intervenire in questo processo e continuare a fornire supporto finanziario, militare, politico e mediatico. Questo supporto ha svolto un ruolo fondamentale per la nostra stabilità e per la stabilità dell'intero asse della Resistenza". Poi ha aggiunto che l'Imam Khamenei, Guida suprema della Rivoluzione Islamica, ha seguito quotidianamente gli sviluppi a Gaza e in Libano, e che le notizie gli sono pervenute, e ha avuto un'osservazione straordinario a riguardo.

 

La posizione di Hezbollah sugli sviluppi in Siria

Lo Sheikh Naim Qassem ha affermato che gli sviluppi in Siria hanno avuto un impatto su Gaza, quindi con la caduta del governo siriano è cessato anche il ruolo di supporto della Siria. Ha anche descritto le questioni relative alla normalizzazione delle relazioni con il regime sionista come molto pericolose e ha sottolineato che la Siria non dovrebbe entrare nel processo di normalizzazione. Sottolineando che "la nostra fiducia nel popolo siriano è grande", Qassem ha osservato che il popolo siriano non accetterà la normalizzazione e che questa è una responsabilità sua e nostra. Riferendosi alla continua occupazione del regime sionista in territorio siriano, ha affermato che Israele ha occupato 600 chilometri quadrati delle regioni del Golan e di Quneitra, ma il governo siriano non ha fatto nulla. Non ha lasciato alcun potere militare all'esercito e al governo siriani e continua la sua aggressione. Ha sottolineato che il regime sionista è un regime eccessivo e criminale, insaziabile e barbaro, e l'America, in quanto più grande tiranno del mondo, è dalla sua parte. Il Segretario Generale di Hezbollah ha continuato affermando che il partito non intraprenderà alcuna azione concreta per modificare l'approccio del governo siriano alla normalizzazione delle relazioni, perché non vi ha nulla a che fare. Anzi, è teoricamente contrario al processo di normalizzazione.

 

Sviluppi interni del Libano

Il Segretario Generale di Hezbollah ha anche commentato gli sviluppi interni del Paese elogiando le prese di posizioni del generale Joseph Aoun: "Èra chiaro fin dal primo momento perché lui affermava sempre la necessità del ritiro di Israele dal Libano". Qassem ha poi affermato che questi principi sono gli stessi in cui crede Hezbollah e sono principi prettamente nazionalistici. Ha considerato la triade composta da esercito, nazione e Resistenza come l'attuale forza del Libano e ha sottolineato che il mondo sta attualmente riflettendo su come interagire con il Libano, perché questo Paese è forte e se fosse debole, nessuno gli presterebbe attenzione.