Yemen, la guerra senza tregua
(last modified Thu, 25 Aug 2016 03:41:33 GMT )
Ago 25, 2016 05:41 Europe/Rome
  • Yemen, la guerra senza tregua

RIYADH ( Pars Today Italian) - Perché in Yemen dovrebbe restare una guerra senza tregua ?

La risposta non è soltanto nella geopolitica e negli esiti di una battaglia decisiva per la divisione delle sfere di influenza in Medio Oriente. Attualmente  in Yemen, dove 2,5 milioni di persone sono alla fame, qui i sauditi, che guidano una coalizione arabo-americano contro le rivoluzionari, stanno massacrando la popolazione civile e bombardano gli ospedali come quello di Medici senza Frontiere. Secondo un rapporto Onu questa coalizione, appoggiata dagli Usa, è responsabile del 60% dei morti e dei feriti tra i bambini. Gli Stati Uniti, senza alcuna autorizzazione del Congresso, hanno dato carta bianca a Riyad per far fuori i rivoluzionari ma i sauditi si sono impantanati in un Vietnam arabo, dove per altro usano i caccia già dal 2009: allora, quando incontrammo nel Nord Yemen i sciiti,  perche’ secondo l’Occidente Iran appoggia le rivoluzionari yemeniti .

Soltanto adesso gli americani, dopo un infuocato editoriale del New York Times che accusa Washington di complicità nei massacri, rendono noto che in giugno si sarebbero ritirati dalla cellula per la pianificazione degli attacchi aerei in Yemen, pur continuando a sostenere i sauditi. 
L’opinione pubblica non si deve soltanto commuovere ma anche ragionare su quello che gli Stati Uniti insieme l’Occidente ed alcuni paesi arabi  stanno  facendo da alcuni decenni nel mondo arabo, altrimenti si scivola in un’inutile retorica. Negli otto anni di presidenza del democratico Barack Obama gli Usa hanno venduto a Riyad 110 miliardi di dollari di armi, aumentando di recente le forniture per ammorbidire un alleato furibondo dopo l’accordo con l’Iran sul nucleare. «C’è un’impronta americana su ogni vittima civile in Yemen», ha affermato il senatore democratico Chris Murphy, dopo che il dipartimento di Stato ha approvato un’altra fornitura da oltre un miliardo di dollari di carri armati a Riyad. 
L’ Arabia Saudita ha il  terzo posto mondiale per spese militari e grandi acquirenti dei bond americani, sostengono con una quota del 25% la campagna elettorale della signora Hillary Clinton, «nonostante sia una donna» come ha reso noto lo stesso vice principe ereditario Mohammed bin Nayef. Il principe è stato insignito della Legione d’Onore, perché i sauditi hanno lo straordinario merito di avere salvato l’Areva, l’industria nucleare francese che aveva ormai consegnato i libri al tribunale fallimentare. Da un parte la Francia proibisce il burkini, dall’altra sostiene un regno assolutista tenuto in pugno da una tribù di cinquemila principi del sangue che usa la pena di morte a tutto spiano contro i suoi oppositori.