Usa: Tillerson, possibile "lavorare insieme" alla Russia
NEW YORK (Pars Today Italian) – Rex Tillerson preferisce il "pragmatismo" alle polemiche in salsa russa.
Parlando da Manila, nelle Filippine, il segretario americano di Stato ha ripetuto ancora una volta che Stati Uniti e Russia possono allentare le tensioni e "provare a lavorare insieme" su questioni di comune interesse ma anche per risolvere quelle che invece dividono i due Paesi. Perché - come aveva già spiegato il primo agosto scorso - "gli Stati Uniti non vogliono una cattiva relazione con una potenza nucleare". In un incontro con la stampa a margine del forum dell'Asean, l'Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico, Tillerson ha riconosciuto che "le due super potenze nucleari al mondo" hanno dei problemi da risolvere a cominciare dalla (presunta) interferenza della Russia nelle elezioni presidenziali del 2016. "E' stato certamente un incidente serio" che "ha danneggiato le relazioni tra il popolo americano e quello russo e che ha creato una grave mancanza di fiducia tra le nostre due nazioni", ha spiegato Tillerson. Detto questo, ha continuato il capo della diplomazia Usa, Washington ha interessi "molto importanti" in tema di sicurezza nazionale nel Medio Oriente, in Siria e in Afghanistan. "E c'è un bisogno serio di iniziare a risolvere la situazione in Ucraina", la cui penisola di Crimea è stata annessa da Mosca nel marzo 2014 sollevando le critiche internazionali. Inoltre, nei territori orientali controllati da Kiev ci sono tensioni dovute a separatisti filo-russi che l'Occidente sostiene siano appoggiati dal Cremlino. "I russi hanno indicato una certa disponibilità a iniziare i negoziati con noi su come andare avanti in Ucraina", ha continuato Tillerson, che da Ceo del colosso petrolifero americano Exxon Mobil ha sviluppato una fitta rete di contatti in Russia. "Dobbiamo trovare il modo di lavorare insieme" anche se c'è la "questione straordinaria di sfiducia che ci divide". Tillerson va avanti con il suo lavoro diplomatico discutendo con il collega Sergei Lavrov, con cui ieri ha parlato delle ritorsioni volute da Vladimir Putin in risposta alle nuove sanzioni firmate (controvoglia) la settimana scorsa dal presidente americano Donald Trump.