Usa: Sessions licenzia ex vice capo Fbi, era nel mirino di Trump
(last modified Sat, 17 Mar 2018 15:57:41 GMT )
Mar 17, 2018 16:57 Europe/Rome
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WASHINGTON (Pars Today Italian) - Il ministro della Giustizia americano, Jeff Sessions, ha licenziato l'ex vice direttore dell'Fbi, Andrew McCabe, oggetto di feroci attacchi da parte del presidente Donald Trump e a pochi giorni dalla sua pensione.

McCabe, 49 anni, ha duramente respinto la decisione, dicendo di essere vittima sia di una "guerra" dell'amministrazione Trump contro l'Fbi, sia alle indagini sul Russiagate. Annunciando il siluramento di McCabe, il dipartimento di Giustizia ha spiegato che secondo un'indagine interna McCabe avrebbe fatto rivelazioni ai media senza essere autorizzato e non sarebbe stato totalmente onesto "in varie occasioni" con l'ispettore generale del dipartimento. "L'Fbi si aspetta che ogni dipendente aderisca ai massimi standard di onestà, integrità e responsabilità", ha affermato Sessions, aggiungendo che la decisione è stata presa "dopo un'approfondita e giusta indagine". I dettagli dell'indagine non sono stati resi pubblici, ma essa ha riguardato la gestione dell'inchiesta dell'Fbi sulla rivale alla presidenza di Trump, Hillary Clinton, nel 2016. Trump ha ripetutamente accusato McCabe e l'ex capo dell'Fbi, James Comey, di aver protetto la politica democratica dall'incriminazione per l'uso di email private quando era segretaria di Stato, e per le azioni della Clinton Foundation del marito, Bill Clinton. Il repubblicano aveva anche criticato McCabe per aver difeso Comey, a sua volta licenziato da Trump nel maggio 2017, in relazione alla frustrazione per il proseguimento delle indagini sulla presunta collusione tra la sua campagna elettorale e la Russia. McCabe ha diffuso una lunga nota a commento del licenziamento. "Sono stato messo all'angolo e trattato in questo modo a causa del ruolo che ho avuto, della azioni che ho compiuto, degli eventi di cui sono stato testimone dopo il licenziamento di James Comey", ha affermato. L'indagine del procuratore generale, ha proseguito, "è parte di una spinta senza precedenti dell'amministrazione, guidata dal presidente stesso, per rimuovermi dalla mia posizione, distruggere la mia reputazione, e possibilmente togliermi una pensione per ottenere la quale ho lavorato 21 anni". La sua rimozione arriva in un momento di grande frustrazione della Casa Bianca sull'indagine sul Russiagate da parte del procuratore speciale Robert Mueller, lui stesso ex direttore dell'Fbi. Mueller sta indagando sulla possibilità che Trump abbia interferito nelle indagini sul licenziamento di Comey, fatto in cui McCabe sarebbe un testimone cruciale. Il presidente ha più volte definito McCabe come fazioso, facendo pressione su Session perché agisse nei suoi confronti. Sotto pressione, McCabe il 30 gennaio aveva quindi annunciato che sarebbe andato in pensione alla fine di marzo, quando avrebbe avuto diritto alla piena pensione, che ora potrebbe invece essergli negata. In attesa, aveva smesso di lavorare e si era messo in congedo. "Questo attacco alla mia credibilità è parte di un più vasto sforzo di colpire non solo me personalmente, ma l'Fbi, le forze dell'ordine, i professionisti dell'intelligence in generale", ha sottolineato. "Fa parte della guerra in corso dell'amministrazione all'Fbi e agli sforzi delle indagini del consigliere speciale", ha proseguito. Inoltre, McCabe ha negato di aver parlato ai media senza autorizzazione dell'indagine su Clinton, e ha smentito di aver gestito le indagini in modo fazioso o di aver mentito all'ispettore generale. Ha poi annunciato che presenterà ricorso contro la decisione di Sessions.

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