Venezuela e la crisi economica
(last modified Thu, 23 Aug 2018 05:01:28 GMT )
Ago 23, 2018 07:01 Europe/Rome
  • Venezuela e la crisi economica

CARACAS (pars Today Italian) - Noi mettiamo il lavoro, il salario, i lavoratori, al centro del processo di riequilibrio e recupero produttivo per generare ricchezza nel paese. Per loro, il centro dell'economia è il capitale”. Così il presidente Nicolas Maduro, ha spiegato le misure economiche avviate dal 20 agosto in Venezuela: un pacchetto di riforme che “va nella direzione opposta a quella del Fondo Monetario Internazionale”.

Prevede una riconversione monetaria che àncora “l'equilibrio valutario di moneta, salario e prezzi” al Petro, la criptomoneta lanciata all'inizio dell'anno e sostenuta dal petrolio, il cui prezzo attuale è di 60 dollari al barile. La moneta nazionale cambia la propria denominazione da “bolivar fuerte” a “bolivar soberano”, perde cinque zeri e, indicizzata al valore della criptomoneta – una novità a livello mondiale - corrisponderà inizialmente a 3.600 bolivar sovrani.

Un piano di recupero che, oltre a flessibilizzare il mercato dei cambi, porta il salario minimo – a cui sono parametrate le pensioni – all'equivalente di mezzo Petro, ossia 1.800 bolivar sovrani. L'aumento diventerà effettivo a partire da settembre. Nel frattempo, a tutti i lavoratori verrà corrisposto un bonus di 600 bolivar sovrani: per far fronte alla nuova impennata dei prezzi, decisa da quelle forze che hanno nei fatti imposto il mercato del dollaro (legale e parallelo), distruggendo il potere d'acquisto dei venezuelani. Una situazione di cui il governo bolivariano ha dovuto prendere atto, passando però all'offensiva. Il pacchetto di misure – economiche, fiscali, sociali – cerca infatti di disinnescare i meccanismi speculativi rivolgendo le armi (del mercato) contro i propri aggressori.


Agli imprenditori si chiede di fornire l'elenco dei dipendenti per ricevere il bonus che copre le spese salariali. Nonostante questo, c'è già stata la levata di scudi delle associazioni di categoria, che ritengono troppo disturbo fornire l'elenco dei lavoratori. “Se riescono ad aumentare i prezzi ogni mezz'ora, saranno anche in grado di estrarre un elenco dal computer”, ha ribattuto il governo, promettendo mano dura contro i trasgressori. Di concerto con le associazioni di categoria è stato approvato un elenco di beni di consumo che dovranno mantenersi a prezzo calmierato, e che saranno esenti da Iva.


L'aumento dell'Iva (dal 12 al 16%) e del prezzo della benzina (praticamente gratuita in Venezuela, dove fare il pieno di un Suv costa meno di una bottiglia d'acqua) interesserà in proporzione le grandi fortune e le grandi imprese monopolistiche, notoriamente avvezzi all'evasione fiscale anche in un paese in cui elettricità, gas e altri servizi basici sono praticamente gratuiti. Portare il prezzo della benzina a livello degli standard internazionali servirà a demotivare le mafie che prosperano alle frontiere, soprattutto a quella colombiana. Per i settori popolari verrà mantenuto il sussidio diretto attraverso la tessera personale informatizzata - il “carnet della patria”- , che consente di limitare truffe e accaparramenti.

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