Cina: sanzioni contro società americane fornitrici di armi a Taiwan
Il governo cinese intende imporre sanzioni contro le società statunitensi coinvolte nelle consegne di armi a Taiwan.
Lo si afferma in una dichiarazione rilasciata oggi dal portavoce ufficiale del ministero degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese Geng Shuang. "Per difendere gli interessi nazionali, la Cina imporrà sanzioni contro le imprese americane coinvolte nelle forniture di armi a Taiwan", ha affermato. "Le forniture da parte degli Stati Uniti di armi a Taiwan costituiscono una grave violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale e delle relazioni internazionali, oltre a una grave inosservanza del principio di una sola Cina, di tre comunicati congiunti e della sovranità e sicurezza nazionale della Repubblica Popolare Cinese", ha affermato il portavoce del dicastero diplomatico di Pechino. Un'agenzia governativa di alto profilo, all'interno del Dipartimento della Difesa americano, aveva riferito la scorsa settimana che gli Stati Uniti hanno deciso di vendere 108 carri armati M1A2 Abrams e 250 lanciamissili portatili Stinger a Taiwan, così come i corrispondenti equipaggiamenti per circa 2,5 miliardi di dollari. Secondo il quotidiano South China Morning Post, le autorità di Taiwan avevano inviato la corrispondente richiesta per l'acquisto di un nuovo lotto di armi americane a giugno. Taipei aveva chiesto 1240 sistemi missilistici anti-carro BGM-71 TOW e 409 Javelin. Precedentemente le autorità di Taiwan avevano chiesto al Pentagono l'acquisto di un lotto di 66 caccia F-16 nella nuova versione moderna V alla luce della necessità di modernizzare la flotta dell'aviazione militare. Taipei è in attesa di una risposta degli Stati Uniti a queste richieste.