Tunisia: il governo schiera l'Esercito per sedare i disordini
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TUNISI- Come nel 2017, il governo ha schierato l’Esercito a Tataouine, provincia meridionale teatro di scontri e tensioni sociali che rischiano di bloccare il più grande bacino petrolifero del Paese. Lo riporta l'agenzia Nova.
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Giu 24, 2020 05:23 Europe/Rome
  • Tunisia: il governo schiera l'Esercito per sedare i disordini

TUNISI- Come nel 2017, il governo ha schierato l’Esercito a Tataouine, provincia meridionale teatro di scontri e tensioni sociali che rischiano di bloccare il più grande bacino petrolifero del Paese. Lo riporta l'agenzia Nova.

 Il dossier è al centro dell’azione di governo ed è personalmente seguito da Mohamed Abbou, ministro di Stato presso il primo ministro incaricato di cariche pubbliche, governance e anticorruzione, nonché personalità di “raccordo” fra le tre presidenze: governo, repubblica e parlamento. Se si muove, Abbou, vero “uomo forte” della compagine governativa e alfiere della lotta contro la corruzione, significa che la questione è prioritaria. Le continue manifestazioni di dissenso nelle regioni lontane dalla costa - ma strategiche per l’economia del Paese, duramente colpita dalle conseguenze della pandemia di Covid19 - hanno comportato la sospensione di due megaprogetti portati avanti da compagnie cinesi e sudcoreane, costrette ad abbandonare i cantieri per l’impossibilità di finire il lavoro. Un duro colpo per un paese come la Tunisia alla disperata ricerca di investimenti diretti esteri per rimpinguare le sue riserve in valuta, scese in modo allarmante durante la serrata anti-coronavirus.

Ufficialmente, le dimostrazioni sono scoppiate per la mancata attuazione delle promesse del precedente governo guidato dall’ex premier Youssef Chahed, oggi partner della coalizione di governo.