Figlia dell’eroe Lumumba chiede a Belgio restituzione resti padre
La figlia dell’eroe dell’indipendenza del Congo Patrice Emery Lumumba ha chiesto al re del Belgio la restituzione dei resti del padre, assassinato il 17 gennaio 1961, e per l’uccisione del quale il paese europeo ha ammesso la sua “responsabilità morale”. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa France Presse.
“Noi, i figli di Lumumba, noi la famiglia Lumumba, noi chiediamo il giusto ritorno dei resti di Patrice Emery Lumumba sulla terra dei suoi antenati”, scrive Juliana Amato Lumumba in una lettera a re Filippo del Belgio.La lettera è datata 30 giugno, giorno del 60mo anniversario dell’indipendenza del Congo, un’ex colonia belga. In quell’occasione Filippo ha presentato il “rimorso” storico per le “sofferenze e le umiliazioni” che la colonizzazione belga ha procurato nel popolo congolese.Lumumba, ha ricordato la figlia, resta un “eroe senza sepoltura”. Primo ministro nel 1960, fu rovesciato, arrestatoe consegnato ai suoi nemici, i separatisti del Katanga, che l’assassinarono. Con l’aiuto di mani belghe.Nel 2000 uno dei belgi coinvolti nell’uccisione, il commissario di polizia Gerard Soete, ha raccontato all’AFP di aver fatto appezzi e sciolto nell’acido il corpo di Lumumba e di due dei suoi seguaci. Inoltre, in un documentario della ARD tedesca, lo stesso anno, Soete affermò di aver conservato dei denti di Lumumba e li mostrò. Nel 2016 il sociologo Ludo De Witte ha denunciato la figlia di Soete, accusata di avere ancora un dente di Lumumba, che lei stessa mostrò in un’intervista a un giornale.Nella lettera, la figlia di Lumumba ha denunciato le “dichiarazioni abiette, fatte in Belgio, di detenzione di alcuni dei resti” del padre.
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