Argentina: ex presidente avverte del rischio di colpo di stato
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BUENOS AIRES-Dopo cinque mesi e sei giorni di quarantena la situazione in Argentina non e quella prevista da Alberto Fernández quando, il 20 marzo scorso,
(last modified 2024-11-17T06:24:12+00:00 )
Ago 26, 2020 11:04 Europe/Rome
  • Argentina: ex presidente avverte del rischio di colpo di stato

BUENOS AIRES-Dopo cinque mesi e sei giorni di quarantena la situazione in Argentina non e quella prevista da Alberto Fernández quando, il 20 marzo scorso,

 decretò le prime misure di isolamento e distanziamento sociale: i casi di coronavirus e il bilancio delle vittime crescono settimana dopo settimana, la tensione politica è altissima e, con stupore di tutto il Paese, l’ex presidente Eduardo Duhalde predice con insistenza un colpo di stato nei prossimi mesi.

“L’anarchia arriva con l’odore del sangue” – ha detto questo martedì, 25 agosto, Eduardo Duhalde, presidente tra il 2002 e il 2003, dopo aver lanciato le stesse previsioni il giorno precedente: “È ridicolo pensare che l’anno prossimo ci saranno le elezioni legislative. Questo può finire in una sorta di guerra civile (…) La situazione è molto difficile, non può essere gestita. Tra il 1930 e il 1983 abbiamo avuto 14 dittature militari. Chi ignora che il militarismo si sta rialzando in America ignora ciò che sta accadendo. Non ci saranno elezioni perché non può continuare così”.

Duhalde è un peronista, dell’ala critica nei confronti della sinistra di Fernández e Kirchner, e sa bene cosa sia la destabilizzazione di un governo democratico. Il 1° gennaio 2002, ha assunto la presidenza per completare il mandato quadriennale che Fernando De la Rúa aveva iniziato il 10 dicembre 1999. De la Rúa, l’uomo contro cui Duhalde aveva perso le elezioni, aveva lasciato il potere il 20 Dicembre 2001 nel mezzo della peggiore crisi socioeconomica nella storia dell’Argentina. Duhalde fu eletto dall’Assemblea Legislativa dopo la rinuncia di Ramón Puerta e Adolfo Rodríguez Saá. Un anno e mezzo dopo, la candidatura alla presidenza di Néstor Kirchner avrebbe dato inizio al lungo ciclo kirchnerista che il Paese sta vivendo, a meno della parentesi di Mauricio Macri (2015-19).

Tratto da sicurezzainternazionale.luiss.it

 

 

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