Cina all’ONU rifiuta risolutamente accuse Trump
(last modified Wed, 23 Sep 2020 12:17:23 GMT )
Set 23, 2020 14:17 Europe/Rome
  • Cina all’ONU rifiuta risolutamente accuse Trump

- In occasione della 75° sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU del 22 settembre, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ribadito che la Cina deve essere ritenuta responsabile della pandemia di coronavirus, dato che ha “scatenato questa piaga nel mondo”.

Da parte sua, il presidente cinese Xi Jinping ha mantenuto un tono più moderato. 

Il 75° anniversario delle Nazioni Unite arriva in un anno complesso per la comunità internazionale. I partecipanti hanno inviato i propri discorsi pre-registrati, senza possibilità di confronto, che sono stati poi proiettati all’Assemblea, dove i partecipanti erano in numero limitato, distanziati e indossavano le mascherine.

La pandemia di coronavirus ha sconvolto anche le Nazioni Unite, in un momento segnato inoltre dalle grandi tensioni nell’arena internazionale, a seguito della crescente contrapposizione tra Stati Uniti e Cina. I leader delle due maggiori economie del mondo hanno tenuto discorsi diametralmente opposti, proprio mentre le relazioni bilaterali tra i due Paesi hanno raggiunto il livello peggiore degli ultimi decenni.

Il presidente degli Stati Uniti si è concentrato, come previsto, sull’attacco alla Cina e sulle responsabilità di Pechino nella diffusione della pandemia di coronavirus. L’attacco di Trump segue un trend anti-cinese che si è imposto a partire dal 23 marzo del 2018, quando la Casa Bianca ha avviato la cosiddetta “guerra commerciale” contro Pechino. Oltre due anni dopo, alla vigilia delle elezioni presidenziali del 3 novembre negli Stati Uniti, l’amministrazione continua ad attaccare la Cina, contro la quale ha intensificato gli scontri in numerosi ambiti, dalle dispute regionali asiatiche alle questioni relative alle pratiche sleali di commercio.

Nel suo discorso del 22 settembre, Trump ha accusato Pechino di aver interrotto gli spostamenti interni, ma di aver consentito ai propri cittadini di lasciare la Cina nelle prime fasi dell’epidemia, con l’intento di infettare il mondo. “Dobbiamo ritenere responsabile la nazione che ha scatenato questa piaga nel mondo, la Cina”, ha dichiarato nel discorso registrato alla Casa Bianca.

“Il governo cinese e l’Organizzazione Mondiale della Sanità – che è virtualmente controllata dalla Cina – hanno dichiarato falsamente che non c’erano prove di trasmissione dell’infezione da uomo a uomo”, ha aggiunto. “In seguito, hanno falsamente affermato che le persone senza sintomi non avrebbero diffuso la malattia”, ha continuato il presidente, ripetendo: “Le Nazioni Unite devono ritenere la Cina responsabile delle sue azioni”. Trump ha poi promesso di distribuire il vaccino e ha aggiunto: “Sconfiggeremo il virus e porremo fine alla pandemia”. Successivamente, nell’introdurre il discorso di Xi, l’ambasciatore cinese alle Nazioni Unite, Zhang Jun, ha affermato che Pechino “rifiuta risolutamente le accuse infondate contro la Cina”. “Il mondo è a un bivio. In questo momento, il mondo ha bisogno di più solidarietà e cooperazione, non di scontro”, ha aggiunto. Lo stesso Xi Jinping ha mantenuto un tono conciliante nel suo discorso, chiedendo una cooperazione rafforzata sulla pandemia e sottolineando che la Cina non ha intenzione di combattere “una guerra fredda o una guerra calda con nessuno nazione”. 

Le affermazioni di Trump non hanno sorpreso la comunità internazionale. Tuttavia, il suo discorso è in totale contraddizione con le recenti rivelazioni diffuse nel nuovo libro del giornalista Bob Woodward, pubblicato il 15 settembre. Questo include 18 interviste registrate con il presidente degli Stati Uniti. In alcune di queste, Trump ammette di essere stato informato sulla letalità del nuovo coronavirus e di aver pubblicamente minimizzato i rischi per “non creare il panico”. “Questa è roba mortale”, ha riferito Trump a Woodward, il 7 febbraio. 

Nelle interviste con il giornalista, il presidente ha rivelato di possedere una conoscenza dettagliata riguardo alla minaccia rappresentata dal nuovo virus. “É  piuttosto sorprendente”, ha dichiarato, aggiungendo che il coronavirus poteva essere cinque volte “più letale” della normale influenza. Le parole di Trump che si possono ascoltare in questi audio sono in netto contrasto con i suoi frequenti commenti pubblici all’epoca, che insistevano sul fatto che il virus “sarebbe scomparso” e che andava “tutto bene”. Inoltre, il presidente racconta a Woodward di aver discusso della letalità del virus e della gravità della situazione con la sua controparte cinese, Xi Jinping.

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