Dic 09, 2020 18:21 Europe/Rome
  • Tokyo costruirà 2 navi armate con il sistema statunitense Aegis

(Pars Today Italian) –– Il ministro della Difesa del Giappone, Nobuo Kishi, ha annunciato, il 9 dicembre, che il proprio Paese costruirà due imbarcazioni equipaggiate con il sistema di intercettazione missilistica Aegis prodotto dagli USA anziché impiegare tale strumentazione a terra.

Secondo il progetto presentato, nelle due navi che ospiteranno il sistema Aegis, saranno istallati intercettatori di missili in grado di attaccare varie minacce aeree come i missili da crociera e i jet da combattimento, ma l’obiettivo principale saranno i missili balistici. Durante un incontro del Partito Liberal Democratico, attualmente al governo, relativo a questioni di sicurezza e difesa, Kishi ha affermato che tale decisione è stata raggiunta dopo aver scartato altre due diverse opzioni per l’impiego degli intercettatori Aegis in posizioni off-shore, per contrastare la minaccia missilistica posta dalla Corea del Nord. La prima prevedeva l’adattamento di navi del settore privato dove poter istallare il sistema, mentre, la seconda prevedeva l’impiego di strutture off-shore simili a piattaforme petrolifere. Oltre all’annuncio relativo al sistema Aegis, Kishi ha aggiunto che il Giappone intende sviluppare anche missili stand off in grado di essere lanciati da posizioni al di fuori della portata dei missili nemici. A tal proposito, Tokyo intende ampliare il campo di tiro dei missili antinave lanciati da terra che sta sviluppando e per i quali il Ministero della Difesa sta cercando di ottenere un budget aggiuntivo di circa 288 milioni di dollari nel prossimo anno fiscale, che inizierà ad aprile 2021. La realizzazione di tali mezzi richiederà circa cinque anni e, una volta pronti, sarà possibile impiegarli non solo da terra ma anche da navi. I membri del Partito liberal democratico hanno appoggiato le due iniziative presentate da Kishi e, a metà dicembre, il governo dovrà esprimersi formalmente in merito. L’opposizione, e in particolare il Partito costituzionale democratico del Giappone, ha contestato che il piano avanzato dal ministro della Difesa consentirà al Paese di avere capacità militari che contravverranno alla costituzione anti-bellica e alla politica orientata alla sola difesa del Giappone. Il segretario di governo del Paese, Katsunobu Kato, ha quindi risposto specificando che l’obiettivo del piano esposto da Kishi è quello di ampliare la capacità di tiro dei missili giapponesi e non di acquisire una capacità d’attacco contro basi straniere. Il Ministero della Difesa giapponese, lo scorso giugno, aveva deciso di interrompere i piani di impiego del sistema statunitense Aegis nel Nord e nell’Ovest del Paese perché avevano ritenuto l’applicazione del sistema costosa e lunga, ma anche a causa di critiche dell’opinione pubblica. Nonostante la Corea del Nord sia citata come la principale motivazione per ricorrere al sistema Aegis, il Ministero della Difesa ha ritenuto che l’utilizzo degli intercettatori Standard Missile-6 previsti da Aegis consentiranno al Giappone di aver maggiore flessibilità per contrastare eventualmente la Cina, alla luce delle sue rafforzate rivendicazioni di sovranità nel Mar Cinese Orientale e nel Mar Cinese Meridionale. Pechino e Tokyo hanno una disputa territoriale aperta riguardante un gruppo di isole, chiamate dalla prima Diaoyu e dalla seconda Senkaku nel Mar Cinese Orientale. Tali territori, rivendicati anche da Taiwan, sono attualmente amministrati da Tokyo ma nelle acque ad essi circostanti sta crescendo la presenza militare di Giappone e Cina. In seguito alla sua ultima visita a Tokyo lo scorso 24 novembre, il ministro degli Affari Esteri cinese, Wang Yi, aveva ribadito che la posizione cinese in merito fosse chiara, affermando che: “Continueremo a proteggere risolutamente la nostra sovranità”.

 

 

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