Slovenia e Serbia chiudono le frontier ai profughi
LUBIANA-La Slovenia impedirà il transito ai migranti che non sono in regola con i requisiti sul suo territorio allo scopo di chiudere la "rotta dei balcani". E' così il ministro dell'Interno sloveno. E ha spiegato: "Per i migranti ci sarà una selezione in base a ragioni umanitarie e alle regole di Schengen".
Il primo ministro sloveno, Miro Cerar, commentando le conseguenze per il suo Paese dell'esito del Consiglio Ue ha sottolineato che la rotta migratoria balcanica non esiste più e quindi la Slovenia permetterà l'ingresso solo di coloro che saranno in possesso di documenti in regola per accedere all'area Schengen. ''Il vertice ha lanciato un chiaro messaggio a tutti i trafficanti di profughi e ai migranti illegali, e ora sanno che non c'è più la rotta balcanica", ha detto Cerar che era tra i leader europei favorevoli ad adottare nella dichiarazione finale del summit la frase "la rotta balcanica è ora chiusa" e non quella un po' meno drastica, poi approvata. "E' vero che la frase è stata leggermente riformulata, ma il senso è lo stesso", ha osservato Cerar.
La decisione della Slovenia determina a cascata anche la chiusura dei confini serbi con Macedonia e Bulgaria. Infatti il ministero dell'Interno di Belgrado non vuole consentire ai profughi di rimanere intrappolati all'interno del proprio territorio e prevede di imporre le stesse regole di ingresso previste dalla Slovenia.