Usa, installare nuovi missili in funzione anti-cinese
WASHINGTON - Nuovi missili Usa a corto e medio raggio in funzione anti-cinese, stando alla notizia rilanciata da Nikkei Asia, finora ignorata in Occidente.
Il Pentagono intende installare una rete missilistica che vale 27,4 miliardi di investimenti in 6 anni in quelle che la Cina chiama – in chiave difensiva – “prima catena di isole”, ossia Taiwan, Okinawa e Filippine (la seconda catena di isole va dal Giappone sud-orientale fino a Guam e al sud dell’Indonesia). Mentre la Cina possiede un arsenale di 1.250 missili a medio raggio, gli Stati Uniti ne sono sprovvisti, con il risultato di trovarsi sguarniti su un fronte – quello della difesa degli stati alleati e perciò della proiezione offensiva verso la Cina – che appare cruciale. La nuova mossa americana comporta un cambio di strategia, perché la potenza Usa ha finora puntato sulla presenza navale e sulle forze aeree, concedendo un vantaggio strategico ai missili di Pechino che adesso la Pacific Deterrence Initiative intende colmare.
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