Migranti incendiati vivi mentre viaggiavano verso Usa
Le vittime, nate e cresciute a Comitancillo, erano partite dall'altopiano del Guatemala verso gli Stati Uniti.
Washington- Un corteo funebre lunghissimo che si snoda sui costoni delle montagne. I presenti conoscevano 16 delle 19 vittime uccise e bruciate nei cassoni di due pick-up trovati nei campi dello Stato messicano di Tamàulipas, a 20 chilometri dal confine con il Texas. Le vittime, nate e cresciute a Comitancillo, erano partite dall'altopiano del Guatemala verso gli Stati Uniti. A metà gennaio scorso erano partiti diretti a Nord, attraversando il Messico lungo la dorsale del Golfo. Sono finiti in una trappola quando già vedevano il confine superato. Gli altri tre migranti morti erano messicani e si erano uniti durante il viaggio.
I viaggiatori erano tutti poco più che 20enni. Il più anziano aveva 50 anni e li rassicurava durante il viaggio.
Sono stati trovati ridotti in scheletri nelle casse dei pick-up incendiati. I corpi sono stati bruciati dal Cartello legato agli ex Zetas, gruppi d'elite della polizia passati con i narcos. Diciannove agenti della polizia li avrebbe fermati, venduti o uccisi per conto dei capi.
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