L’ONU si impegna nei colloqui su Cipro a Ginevra
(Pars Today Italian) –– Sono iniziati a Ginevra, martedì 27 aprile, i colloqui informali su Cipro, organizzati sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha tenuto riunioni separate con i leader delle due amministrazioni dell’isola, quella turco-cipriota e quella greco-cipriota, alla ricerca di un “terreno comune” per la ripresa delle discussioni e la risoluzione della disputa decennale. Ersin Tatar, presidente dell’autoproclamata Repubblica turca di Cipro del Nord (TRNC), ha definito il suo incontro con Guterres
“produttivo”, sottolineando di aver comunicato le proprie opinioni sulla controversia al capo delle Nazioni Unite. “Guterres conosce bene la questione cipriota. Discuteremo intensamente domani e dopodomani”, ha dichiarato Tatar al termine del primo incontro bilaterale, che ha aperto il vertice. Dopo quello con il leader della cosiddetta TRNC, è stata la volta del dialogo con il presidente cipriota, Nikos Anastasiades, che ha incontrato il Segretario generale dell’Onu all’Intercontinental Hotel di Ginevra, non lontano dalla sede europea delle Nazioni Unite. In tarda serata, Guterres ha ospitato un ricevimento per i capi delegazione. Alessandra Vellucci, portavoce del Servizio informazioni delle Nazioni Unite (UNIS), a Ginevra, ha specificato che il dialogo si è svolto nel formato 5+1, con la partecipazione dei rappresentanti dei Paesi garanti, ovvero Turchia, Grecia e Regno Unito. Nella giornata di oggi, mercoledì 28 aprile, è in programma una sessione plenaria tra le varie delegazioni, incluse quelle dei suddetti tre Stati, guidate dai rispettivi ministri degli Esteri.
Mevlut Cavusoglu, per Ankara, Nikos Dendias, per Atene, e Dominic Raab, per Londra, sono a capo delle tre rappresentanze. Prima dei colloqui, Stephane Dujarric, portavoce di Guterres, ha avvertito: “Il segretario generale è realistico. È una questione che conosce bene”. “Lo scopo di questo incontro informale sarà di determinare se esiste un terreno comune perché le parti possano negoziare una soluzione duratura alla questione di Cipro in un orizzonte immaginabile”, ha poi aggiunto, specificando che Guterres ha deciso di definire l’incontro una “riunione informale” a seguito delle consultazioni tenute negli ultimi mesi. Parlando del formato 5 + 1,
Dujarric ha spiegato: “Sono fondamentalmente i leader delle due comunità, più Grecia, Turchia e Regno Unito. Questo formato si basa in realtà su precedenti storici”. Oltre ad Ankara e Atene, interessate per vicinanza geografica e politica alla questione della divisione amministrativa di Cipro, il Regno Unito è considerato un altro attore chiave nella disputa sull’isola in quanto quest’ultima, nel 1878, fu concessa in affitto per 99 anni alla Gran Bretagna, prima di diventare ufficialmente parte del suo impero, in seguito allo scoppio della Prima guerra mondiale. Dopo ripetuti negoziati fra i governi di Londra, Atene, Ankara e i rappresentanti delle due comunità cipriote, colpite da accese rivalità, nel 1959 fu raggiunto un compromesso, che prevedeva l’indipendenza di Cipro e una serie di garanzie per la minoranza turca. Il 16 agosto 1960 l’isola è diventata indipendente e ha adottato una propria Costituzione, assicurando la rappresentanza di ambedue le comunità nei principali organi politici. Le tensioni tuttavia riemersero negli anni successivi e, nonostante la presenza di una forza di pace dell’ONU (UNFICYP), inviata nel Paese nel 1964, la situazione crollò nel 1974, quando un colpo di Stato da parte dei nazionalisti greco-ciprioti, per l’annessione dell’isola alla Grecia, il 20 luglio, portò all’intervento militare della Turchia, che inviò le sue truppe “a protezione della minoranza turco-cipriota”, nella parte settentrionale di Cipro, sulla quale Ankara ha poi stabilito il controllo. Ad oggi, la Repubblica di Cipro occupa 2/3 del territorio dell’isola, mentre la parte restante è sotto il controllo della cosiddetta Repubblica Turca di Cipro del Nord, fondata nel 1983. In passato, i negoziati per risolvere le dispute hanno avuto come obiettivo la riunificazione dell’isola, posizionata nella regione del Mediterraneo orientale. Tuttavia, questa ipotesi sembrerebbe più lontana da quando Tatar, leader nazionalista di destra vicino ad Erdogan ed ex premier turco-cipriota, è stato eletto presidente dell’autoproclamata TRNC, dopo essere risultato vincitore al ballottaggio dello scorso 18 ottobre. Negli ultimi mesi, Ankara e la comunità turco-cipriota hanno affermato di sostenere una soluzione con “due popoli e due Stati” per il futuro dell’isola. L’attuale posizione turca esclude i tentativi di unificazione federale che in passato sono sempre falliti.
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