India: tensioni in Parlamento per accuse di spionaggio al governo

NUOVA DELHI-Il Parlamento indiano è stato teatro di proteste, il 20 luglio, durante le quali l’opposizione ha accusato il governo del primo ministro, Narendra Modi, di aver utilizzato strumenti di spionaggio militare per monitorare avversari politici, giornalisti e attivisti.

L’opposizione ha chiesto all’esecutivo di Nuova Delhi di avviare un’indagine sulle modalità di utilizzo dello spyware Pegasus in India. In particolare, un funzionario del Partito del Congresso, Kapil Sibal, ha affermato che la situazione ha rappresentato una “minaccia alla sicurezza nazionale”. Lo riporta il sito sicurezzainternazionale.luiss.it.

Lo scorso 18 luglio da un consorzio composto da 16 media internazionali, in base a dati ottenuti dall’organizzazione no-profit di giornalismo Forbidden Stories con sede a Parigi e dal gruppo per i diritti umani Amnesty International, ha dichiarato che lo spyware Pegasus, prodotto dal gruppo di hacker noto come NSO, con sede nei Territori Occupati sarebbe stato utilizzato per entrare nei dispositivi di più persone quali giornalisti, attivisti e opponenti politici in cinquanta Paesi diversi. In India, tra le persone che avrebbero subito l’attacco vi sarebbe stato il leader del Partito del Congresso, Rahul Gandhi, quaranta giornalisti, uno stratega elettorale critico nei confronti di Modi, Prashant Kishor, un ex alto funzionario della Commissione elettorale indiana, Ashok Lavasa, e un noto virologo, Gangandeep Kang.

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