Brexit dà, Brexit toglie. Bilancio di un divorzio
(last modified Thu, 25 Nov 2021 15:20:40 GMT )
Nov 25, 2021 16:20 Europe/Rome
  • Brexit dà, Brexit toglie. Bilancio di un divorzio

LONDRA (Pars Today Italian) –– C’è la guerra delle salsicce e quella delle capesante, la carenza di camionisti, farmaci e gas, le criticità negli approvvigionamenti, il caro carburante.

Ci sono poi le tensioni politiche con Bruxelles, lo scontro sul confine nordirlandese e la minaccia capitale, l’attivazione dell’articolo 16. Ma sul fronte economico, fatte alcune eccezioni, l’impatto dirompente e catastrofico che avrebbe dovuto avere la Brexit un minuto dopo lo scoccare della mezzanotte, ovvero subito dopo l’uscita dell'Inghilterra dall’Unione Europea, per ora non si vede. Il Governo guidato da Boris Johnson ha portato una settimana fa alla Camera dei Comuni una manovra finanziaria da 150 miliardi di sterline, pari a circa 180 miliardi di euro, a sostegno di una crescita che già nel 2021 è su livelli record. Secondo le stime più aggiornate dovrebbe toccare il 6,5%, rispetto a una previsione iniziale del 4%, e anche per il 2022 è attesa sul 6%. Nel presentare la finanziaria, il Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak ha rivendicato i margini più ampi a disposizione del Governo nella definizione del bilancio britannico per effetto proprio della Brexit, grazie alla quale - sostiene Sunak - è stata approvata una manovra più espansiva del solito, centrata su un sistema fiscale “più semplice” e “più equo”. Si parla di 21 miliardi di sterline per le strade, 46 miliardi per le ferrovie, 24 per gli alloggi. Circa 5 miliardi di pound per le scuole e l’assunzione di 20 mila agenti di polizia. E poi: l’aumento del salario minimo orario e degli stipendi nel settore pubblico, benefici fiscali per diversi comparti, come quello degli alcolici e per i voli interni al Regno, agevolazioni per i settori della vendita al dettaglio, del turismo e del tempo libero, e bancario. La manovra ha poi annullato l’aumento dell’accisa sui carburanti a fronte del rialzo dei prezzi al distributore. Secondo i dati di Eurostat, il Pil dell'Inghilterra nell’anno del Covid è crollato ben oltre la media Ue, del 10%. I dati aggregati tuttavia non si possono tagliare col coltello e quanto di questo crollo Oltremanica sia dovuto alla pandemia e quanto all’incertezza durante il periodo transitorio che ha preceduto la Brexit è difficile stabilirlo con esattezza. “La crescita quest’anno sarà sostenuta ma il forte rimbalzo che si sta registrando è dovuto a una caduta più profonda, un po’ come sta avvenendo da noi in Italia. La Brexit in parte ha contribuito negativamente, così come ha dato un contributo positivo alla ripresa la scelta del Governo di privilegiare da subito le riaperture delle attività economiche”, dice all’HuffPost Davide Tentori, ricercatore per l’Osservatorio Geoeconomia dell’Ispi.

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