Turchi vende droni all’Etiopia, gli Usa esprimono preoccupazione
Washington - Le autorità Usa hanno rimproverato alla Turchia la vendita di droni armati all’Etiopia.
Per gli Stati Uniti ci sarebbero prove effettive secondo cui il governo etiope avrebbe usato le armi turche per reprimere i combattenti ribelli del Fronte di Liberazione del Popolo del Tigray (TPLF).
Washington esprime profonde preoccupazioni a causa delle vendite, che potrebbero contravvenire alle restrizioni statunitensi sulle armi imposte ad Addis Abeba, stando a quanto riferito da un alto funzionario. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato che l’inviato nel Corno d’Africa degli Stati Uniti, Jeffrey Feltman, avrebbe riportato “segnalazioni sull’uso di droni armati in Etiopia e sul conseguente rischio di danni ai civili” durante una visita in Turchia, la scorsa settimana. Un’altra fonte ha ribadito che Washington avrebbe espresso il suo disagio in vari incontri sia con la leadership turca che con quella etiope.
Ankara, che notoriamente vende droni a diversi Pesi dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia, ha respinto le critiche secondo cui starebbe svolgendo un ruolo destabilizzante nel continente africano, in particolare nel Corno, e ha affermato di essere in contatto con tutte le parti del conflitto etiope per cercare di sollecitare l’avvio di negoziati. Rispetto all’eventualità di violazioni del diritto umanitario durante la guerra nel Tigray, la scorsa settimana, le Nazioni Unite hanno deciso di iniziare un’indagine indipendente sugli abusi e le violenze in Etiopia. La mossa è stata fortemente osteggiata dal governo di Addis Abeba.
Dipartimento di Stato USA, a maggio, aveva bloccato le esportazioni di prodotti per la difesa alle forze armate etiopi. A settembre, la Casa Bianca ha autorizzato sanzioni contro coloro che risultavano impegnati, anche indirettamente, in politiche responsabili di minacciare la stabilità, di espandere la crisi o di interrompere l’assistenza l’assistenza umanitaria.
Tuttavia, al momento, non ci sarebbe alcuna indicazione su un’eventuale imminente azione contro la Turchia. Il Tesoro statunitense, che ha un’ampia autorità in materia di sanzioni economiche in base a tale ordine esecutivo, ha rifiutato di rispondere alla domanda su possibili misure restrittive contro Ankara.
Un alto funzionario turco ha affermato che il Ministero degli Esteri ha valutato l’impatto delle vendite di droni sulla politica estera degli Stati Uniti come parte della pianificazione del bilancio del 2022. “Gli Stati Uniti hanno espresso il loro disagio per le vendite di droni in Turchia, ma la Turchia continuerà a seguire le politiche stabilite in quest’area”, ha specificato la fonte a Reuters. Un secondo alto funzionario turco, del Ministero della Difesa, ha specificato che Ankara non ha intenzione di intromettersi negli affari interni di nessun Paese.
Le esportazioni turche di materiali per la Difesa in Etiopia sono aumentate a quasi 95 milioni di dollari nei primi 11 mesi del 2021. L’anno scorso, tali vendite erano nettamente inferiori, secondo i dati dell’Assemblea degli esportatori. I soldati del governo etiope intervistati da Reuters vicino a Gashena, una cittadina collinare limitrofa al fronte di guerra, hanno riferito che le offensive del governo avrebbero avuto grande successo a seguito dell’arrivo di rinforzi e dell’uso di droni e attacchi aerei per colpire le posizioni del Tigray.
Una squadra dell’agenzia di stampa Reuters ha individuato carri armati distrutti e camion corazzati antiaerei in quella zona.
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