Il cacciatore di miele in Africa
Il cacciatore di miele Orlando Yassene con un uccelino guida nella Niassa National Reserve, in Mozambico.
I cercatori di miele lo chiamano, e l’uccellino arriva e li guida fino all’alveare nascosto nella foresta. È il patto di mutuo aiuto stabilito tra i membri della tribù Yao, in Mozambico, e un piccolo uccello che si chiama indicatore golanera (Indicator indicator).
Questo comportamento è noto da tempo - era stato segnalato addirittura alla fine del Seicento da un missionario portoghese - ma ora un gruppo di ricercatori ha studiato con un vero e proprio esperimento sul campo quanto è efficace questa rara forma di cooperazione tra la nostra specie e un animale selvatico, e se davvero si è stabilito un sistema di comunicazione tra “noi” e “loro”.
L’indicatore golanera è lungo circa 20 centimetri e pesa 50 grammi, ed è ben noto per la sua capacità di fare da guida verso gli alveari selvatici: nella caccia al miele, un’attività che ancora diverse tribù svolgono nell’Africa sub-sahariana, l’uomo apre l’alveare, mentre all’animale rimane la cera di cui è ghiotto (è uno dei pochi uccelli a poterla digerire), oltre a larve e pupe da mangiare.
Fonte:Focus.it