Burkina Faso, sempre in crescita sentimenti anti-francesi
OUAGADOUGOU - Almeno 11 soldati del Burkina Faso sono stati uccisi in un attacco dei militanti a un convoglio militare nel nord del Paese.
Il paese, appena teatro di un colpo di stato, avvenuto lo scorso 2 ottobre, è alla presa con vecchi e profondi problemi interni e scossoni nei ranghi di regimi militari instabili. E proprio nel bel mezzo della golpe, una folla ha attaccato l’ambasciata e l’istituto di cultura francese a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso.
Gas lacrimogeni sono stati lanciati dall'interno della sede diplomatica di Parigi contro decine di manifestanti che lanciavano pietre dando il fuoco alle barriere all'esterno dell'edificio. I disordini arrivano dopo che la nuova giunta golpista ha accusato il leader della vecchia giunta di essersi nascosto in una base francese per organizzare una "controffensiva".
Secondo una voce di corridoio il presidente destituito, il tenente colonnello Damiba, sarebbe stato posto sotto la protezione dell'Eliseo che ha immediatamente smentito, ma infiammare una folla è molto più facile che calmarla. L'opinione pubblica nel paese è diventata ostile verso la Francia. La perdita di influenza di Parigi si associa a una crescenza forza dei militanti. Gruppi armati stanno colpendo sempre più forte nel Sahel e si stanno infiltrando verso il Golfo di Guinea.
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