Presidente Messico: Usa spiano le nostre istituzioni
CITTÀ DEL MESSICO-Il presidente del Messico, Andrés Manuel Lopez Obrador, ...
ha affermato che gli Stati Uniti hanno effettuato operazioni di spionaggio delle proprie istituzioni. “Dobbiamo vigilare le nostre informazioni per favorire la sicurezza nazionale. Ho già preso la decisione. Metteremo in sicurezza l’informazione del ministero della Marina militare e del ministero della Difesa, perché siamo spiati dal Pentagono”, ha detto Lopez Obrador nel corso della tradizionale conferenza stampa quotidiana citato da Nova News. Secondo il presidente, inoltre, “molti media in Messico stanno pubblicando informazioni che ricevono dall’agenzia antidroga degli Usa, la Dea. Lopez Obrador parla di “ingerenza” e di una strategia di discredito delle istituzioni nazionali attuata tramite “l’affitto o la vendita” della stampa ai gruppi di interesse e ai “corrotti che vogliono tornare ai loro privilegi per continuare a rubare”.
Parole che si aggiungono a una serie di vicende polemiche emerse negli ultimi giorni tra i due Paesi dell’America del Nord. Il caso più sensibile risale al 14 aprile, giorno in cui il Dipartimento di Giustizia Usa ha annunciato incriminazioni nei confronti di 28 membri del Cartello di Sinaloa, tra cui i figli del leader, Joaquin “El Chapo” Guzman, oggi detenuto negli Stati Uniti. Per stabilire che il “Sinaloa” dirige l’operazione di traffico di fentanyl più corposa e violenta al mondo, la Dea aveva infiltrato proprio personale nel Cartello per circa un anno e mezzo: le accuse formalizzate dal dipartimento di Giustizia sono “il segnale” chiaro a tutti i narcotrafficanti che l’agenzia “non si fermerà dinanzi a nulla per proteggere la sicurezza degli Usa e del popolo statunitense” diceva la direttrice della Dea, Anne Milgram.
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