Arsenale nucleare in Italia, esposto in Procura degli attivisti
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ROMA (Pars Today Italian) - Con la presenza di ordigni nucleari sul suolo italiano, in particolare nelle basi militari di Ghedi e di Aviano, ...
(last modified 2024-11-17T06:24:12+00:00 )
Ott 05, 2023 06:27 Europe/Rome
  • Arsenale nucleare in Italia, esposto in Procura degli attivisti

ROMA (Pars Today Italian) - Con la presenza di ordigni nucleari sul suolo italiano, in particolare nelle basi militari di Ghedi e di Aviano, ...

 Ventidue esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste hanno presentato una denuncia presso la Procura di Roma.

Il contenuto della denuncia è stato spiegato in occasione di una conferenza stampa svoltasi proprio di fronte alla base di Ghedi. Nell’esposto è stata presentata anche la richiesta di verificare le eventuali responsabilità penali di chi avrebbe importato gli ordigni e su chi, illegittimamente, ne avrebbe autorizzato l’importazione e lo stoccaggio.

Tra le realtà che hanno denunciato figurano Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, sono diversiAssociazioni italiane.

La denuncia fa seguito alla richiesta di una ricerca alla Sezione italiana di Ialana, (International Association of Lawyers Against Nuclear Arms), giuristi impegnati contro le armi nucleari, al fine di ottenere un parere sulla legalità delle armi nucleari, confluita nello studio “Parere giuridico sulla presenza di armi nucleari in Italia” edito nel 2022 da Multimage.

“Stando alle fonti a disposizione dei sottoscritti, a Ghedi si realizzerebbe il c.d. ‘Nato Nuclear Sharing Group’, in base al quale, in ossequio a specifiche regole militari condivise con la generalità degli Alleati, l’Italia metterebbe a disposizione il vettore, mentre gli americani fornirebbero la materia prima, vale a dire gli ordigni – si legge nero su bianco nell’esposto –. Aviano costituirebbe invece una vera e propria base statunitense sul territorio italiano presso la quale risulterebbero dislocate le B-61, bombe nucleari di fabbricazione americana strategicamente progettate per l’impiego tattico da caccia F-16 e altri bombardieri”.

La presenza di armi nucleari in entrambe le basi italiane, di cui non si conosce l’esatto numero, è ormai acclarata da anni. Nel 1975, lo Stato italiano ha sottoscritto il Trattato di non proliferazione, ma non ha sottoscritto e ratificato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari approvato nel 2017 dall’Assemblea generale dell’Onu – entrato in vigore il 22 gennaio 2021 – che vieta l’uso, la detenzione, la produzione, l’acquisizione e la minaccia di impiegare bombe atomiche.

 

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