Ultimo summit sul clima, la Cop28 cede ai multinazionali del petrolio
DUBAI (Pars Today Italian) - La ventottesima conferenza delle Nazioni Unite sul Clima (COP 28) a Dubai, dopo 10 giorni di discussioni si sta chiudendo con un grande fallimento.
D’altronde, in casa di un petroliere, chi si aspettava che una conferenza sul clima potesse andare bene?La prima risoluzione partorita è stata bocciata da una larga parte dei partecipanti, compresa l’Unione Europea e gli Stati Uniti, allungando così i tempi previsti per la chiusura dei tavoli. Nonostante ormai le soluzioni siano alla portata di tutti, le decisioni continuano a non essere prese seriamente, con buona pace di alluvioni, desertificazione, uragani e quant’altro, ed a pagarne le spese saranno sempre poveri del mondo, e coloro che nasceranno e cresceranno in un mondo sempre più rischioso e cagionevole.
Anche questa volta ambiente e clima non sono prioritari nelle agende politiche degli Stati, e che ogni azione a favore dell’ambiente deve comunque garantire la continuità del profitto prima di tutto. Siamo ad un punto in cui il mondo scientifico non si divide più sul dire chiaramente quali sono le cause del cambiamento climatico, e quali siano le azioni necessarie e non più procrastinabili per cercare di mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici, ossia
a) ridurre le emissioni clima-alteranti;
b) diminuire i consumi;
c) convertire l’energia da fonti fossili a fonti rinnovabili.
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