Apr 11, 2024 05:53 Europe/Rome
  • Il mondo senza legge di Usa e Israele

WASHINGTON (Pars Today Italian) - Regime sionista negli ultimi decceni ha violato il diritto internazionale, bombardando in Siria, Libano e Palestina.

È la politica del “colpo preventivo”: ti attacco, così tu non attacchi me.

La stessa politica applicata dagli Stati Uniti, che sono stati i primi ad arrogarsi il diritto di intervenire militarmente per la difesa “preventiva” dei propri interessi strategici, sempre al di fuori della legalità internazionale.

Questa politica e' una vera e propria “dottrina” che ha animato il colpo di stato in Cile o le “ingerenze esterne” subite da tanti popoli o paesi: la percezione di un “pericolo incombente” conferisce il diritto di intervenire per scongiurarlo.Non c’è più una “legge” – il diritto internazionale, in questo caso – a definire quali atti militari sono legittimi e quali obiettivi sono perseguibili; sono i politici di certi paesi a farlo. E sulla base di cosa? Sulla base del loro esclusivo privilegio di stabilire cosa sia vantaggioso per la difesa dei propri interessi di nazione o sistema; nient’altro.

Dal punto di vista formale, questi paesi agiscono illegalmente, giacché una legge internazionale esiste ed è ancora in vigore; ma il loro comportamento istituisce un altro tipo di legge, che è poi l’antica legge “del più forte”.In certo frangenti tutti vedono che quegli stessi politici protestare contro la violazione del diritto internazionale, ma solo quando a compierla è un paese “nemico”; come spiegare altrimenti il differente giudizio dato dai paesi occidentali ai comportamenti egualmente criminali del regime sionista?Perché, davvero, ciò che conta è l’egemonia, e non la “legge”; sono gli interessi economici, politici, geografici a disporre i movimenti di truppe o i giudizi.

Il regime sionista e gli Stati Uniti con questa dottrina rappresentano che la differenza tra un assassino e un eroe non è l’azione, bensì la causa.

L’azione è la medesima (l’assassinio), ma è diverso il movente, dunque sono gli stessi attori politici a farlo: l’assassino si proclama eroe.

Allora con questa dottrina, ciò che conta è il mio esclusivo vantaggio, ovvero come mi assicuro «la presenza sulla terraferma, sugli oceani, nell’aria».Si tratta di una “dottrina” pericolosa, criminale e dannatamente ingiusta; e che rappresenta una minaccia per i destini di tutta l’umanità. E che corre il rischio di assumere i contorni di una “cieca fatalità”, ovvero di un processo inarrestabile che conduce alla catastrofe.

 

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