Giustificare la guerra e la discriminazione con l'arma dell'islamofobia
Pars Today- Il fenomeno dell'islamofobia intende giustificare l’attuazione delle misure discriminatorie ai danni dei musulmani, presentando allo stesso tempo l'Islam come una minaccia naturale all'Occidente e ai suoi valori.
Con il crollo dell'Occidente, gli Stati Uniti d'America hanno cercato di definire un elemento alieno per affrontarlo e ridefinire il proprio ruolo internazionale. L'islamofobia considerata dai politici americani è diventata più audace attraverso le produzioni hollywoodiane.
Utilizzando l'incidente dell'11 settembre 2001, dopo un periodo di vagabondaggi in politica estera e dopo il crollo del comunismo, gli statisti americani hanno presentato una nuova strategia e l'hanno applicata a livello mondiale. I sospetti attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 al World Trade Center di New York e al Pentagono hanno cambiato per sempre il modo in cui gli americani vedono se stessi e il mondo. Questo attacco divenne la base per la formazione di un sistema di valori nella politica interna ed estera dell'America. Un motivo per giustificare l’islamofobia.
Hollywood e l’islamofobia
Ali Darabi, professore universitario ed esperto di media, ha menzionato i seguenti assi dell'islamofobia, su cui Hollywood si è concentrata e che è considerato il sostegno della diplomazia mediatica americana:1- Introduzione dell'Islam come struttura fissa, integrata e immutabile2- L'Islam è presentato come un'esistenza separata e diversa che non ha alcun valore comune con le altre culture.3- In questo modo si suggerisce che l'Islam sia in una posizione inferiore rispetto alla cultura occidentale.4- L'Islam viene semplicemente descritto come un'ideologia politica che viene utilizzata solo per affari politici e militari.L’islamofobia ritiene che per questi motivi sarebbero giustificate le azioni discriminatorie contro i musulmani e che l'Islam minacci naturalmente l'Occidente e i suoi valori.
Hollywood e la guerra psicologica contro l'Islam
Sayyed Hossein Sharafuddin, membro della facoltà dell'Università Imam Khomeini (RA), ha scritto spiegando i metodi utilizzati da Hollywood nel campo dell'islamofobia:
Tra le loro tattiche distruttive c’è il ricorso alla stigmatizzazione, agli insulti, all’umiliazione e alla derisione esplicita e implicita. In questo modo, essi gradualmente si infiltravano e permeavano la mente inconscia del pubblico, creando una sorta di condizionamento mentale e associando significati nel suo sistema percettivo.
L’odio contro i musulmani
Arezoo Morali riferendosi al modello dell'odio per il dominio, spiega che nell'industria dell'intrattenimento, questa rappresentazione dei musulmani come meno che umani e con determinate convinzioni religiose, che gridano "Allahu Akbar", così come la rappresentazione di iraniani, pakistani, ecc. in modi stereotipati, esiste quasi da quando è stata creata l'industria cinematografica.
E continua: Quello che è successo adesso è che siamo andati oltre la rappresentazione come "meno umana" e invece di mostrare che una persona muore alla fine del film e tutti sono felici che sia morta, ora promuoviamo la cultura della violenza contro un certo gruppo.
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