May 27, 2024 07:18 Europe/Rome
  • Azioni contro il criminale del secolo/ Uno sguardo agli ultimi sviluppi più importanti in Europa e America Latina

Parstoday- Il ministro degli Esteri spagnolo in un messaggio postato su X ha scritto che il lavoro cruciale della Corte penale internazionale deve svolgersi liberamente e senza interferenze.

Il governo di Madrid difende il lavoro cruciale e l'indipendenza e imparzialità della Corte penale internazionale dopo la richiesta della procura di ordini di arresto contro il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, il ministro della Guerra, Yoav Gallant per crimini di guerra e contro l'umanità per gli attacchi compiuti nell’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, all’indomani dell’operazione Tempesta Al Aqsa di Hamas, lo scorso 7 ottobre. "La Spagna ribadisce il suo impegno a favore della corte penale internazionale", afferma il ministero degli esteri.

La Colombia ha aperto un'ambasciata, l'ufficio di rappresentanza, nella città palestinese di Ramallah. Lo ha annunciato ai giornalisti il ministro degli Esteri Luis Gilberto Murillo. “Presto altri paesi cominceranno a sostenere il riconoscimento di uno Stato palestinese davanti alle Nazioni Unite, cosa che la Colombia ha già sostenuto.” All’inizio di questo mese, il presidente colombiano Gustavo Petro, che aveva già ritirato l’ambasciatore colombiano da Tel Aviv, aveva detto che avrebbe tagliato i rapporti diplomatici con Israele riguardo alle sue azioni a Gaza. L'ambasciata è stata chiusa il 3 maggio.

La Colombia non è il primo paese dell’America Latina a tagliare i legami con Israele. La Bolivia ha interrotto le relazioni con Israele alla fine dello scorso ottobre, mentre diversi altri paesi dell’America Latina, tra cui Cile e Honduras, hanno ritirato i loro ambasciatori.

La ministra della Difesa spagnola Margarita Robles ha descritto un autentico genocidio ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza. “La Spagna è sempre molto solidale con quello che accade nel mondo”. La Robles si è così espressa durante la parata per la Giornata delle Forze armate spagnole ieri a Oviedo. “Non possiamo dimenticare che la gente sta morendo in Ucraina. C’è una guerra tremenda. Né possiamo ignorare quanto sta accadendo a Gaza, che è un autentico genocidio”, ha affermato la ministra di Madrid come riferito dai media europei. A proposito del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Sopagna – annunciato dal presidente del governo Pedro Sanchez e atteso per martedì prossimo – la ministra ha detto che rappresenta “un impegno per la pace e per la coesistenza di due Stati”, motivo per il quale va “osservato in modo positivo”. “Non va contro nessuno. Non è contro Israele, né contro gli israeliani”, ha aggiunto Robles, insistendo che il riconoscimento è anche un impegno per “la cessazione della violenza a Gaza”.

La risposta di Israele ha suscitato forti critiche a livello internazionale e l'accesso umanitario al sud di Gaza è stato interrotto da quando si sono intensificate le operazioni militari a Rafah. L'ONU afferma di aver costretto 900.000 persone alla fuga e di aver aumentato le tensioni con il vicino Egitto.

Per il ministro degli Esteri danese Lars Lokke Rasmussen, secondo la sentenza della Corte internazionale di giustizia, dobbiamo agire immediatamente per impedire l'attacco di terra israeliano a Rafah e stabilire un cessate il fuoco a Gaza.

L’Italia riavvia i finanziamenti all’Unrwa

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha annunciato che il suo Paese torna a finanziare - dopo la sospensione decisa a gennaio -, con 5 milioni di euro l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Tajani lo ha dichiarato nell’incontro con il Primo Ministro dell'Autorità Palestinese, Mohammed Mustafa giunto ieri a Roma, dove ha incontrato prima il responsabile della Farnesina, poi la premier italiana Giorgia Meloni. Con questo terzo pacchetto, gli aiuti di Roma ammontano a 35 milioni di euro, portando il totale della risposta italiana dal 7 ottobre a 55 milioni.

Dopo la decisione, scattata a gennaio, di sospendere i contributi all’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi accusata da Israele di aver partecipato, attraverso alcuni membri dello staff, all’operazione Tempesta Al Aqsa di Hamas del 7 ottobre, l’Italia ha deciso di riprendere a finanziare l’organizzazione. La scelta è stata anticipata dalla risoluzione di maggioranza sulle missioni internazionali approvata a inizio di maggio dal parlamento.

Le ordinanze della Corte Internazionale di Giustizia a Israele nella causa intentata dal Sudafrica di fermare immediatamente l'offensiva militare nel governatorato di Rafah sono vincolanti per le parti e devono essere pienamente ed effettivamente attuate. Lo scrive su X l'Alto rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell.

 

 

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