Finché l'Occidente non demistifica Israele, non ci sarà pace nel mondo
(last modified Wed, 14 May 2025 08:23:33 GMT )
May 14, 2025 10:23 Europe/Rome
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    Finché l'Occidente non demistifica Israele, non ci sarà pace nel mondo

Pars Today- L'andamento degli sviluppi evidenzia un fatto: oggi le vere vittime sono i palestinesi, e la vittimizzazione di Israele ci ha impedito di vedere i crimini.

Secondo Pars Today, da decenni il regime sionista e i suoi sostenitori occidentali utilizzano l'Olocausto e le accuse di antisemitismo come strumento per mettere a tacere i critici e giustificare i crimini contro i palestinesi. Mentre oggi i palestinesi sono vittime di un vero e proprio genocidio, Israele, basandosi sulla sua narrazione storica, descrive ogni critica alle sue politiche come antisemitismo. Ciò avviene mentre Israele, con il sostegno incondizionato dell'Occidente, in particolare degli Stati Uniti, è diventato una potenza causa di crisi nell'Asia occidentale e continua a reprimere il popolo palestinese attraverso vari mezzi, dai blocchi della fame ai bombardamenti di scuole e ospedali.

Da una parte, però, vediamo un palestinese che urla sotto le macerie della sua casa, mentre la sua famiglia è stata uccisa dai bombardamenti americano-israeliani. D'altro canto, politici israeliani come Itamar Ben-Gvir (ministro della sicurezza nazionale israeliano) difendono il bombardamento dei depositi di cibo e medicinali di Gaza e accusano addirittura la Corte penale internazionale (CPI) di antisemitismo! Questa apparente contraddizione dimostra come Israele sfrutti la sua narrativa vittimistica per giustificare qualsiasi sua azione criminale. Va notato che l'Occidente, in particolare l'America e l'Europa, ha trasformato l'Olocausto in un tabù politico, considerando ogni critica a Israele equivalente alla negazione dell'Olocausto e all'antisemitismo.

Nel frattempo, i massacri coloniali europei e americani, dal genocidio degli indiani d'America alle atrocità commesse dal Belgio in Congo, non hanno mai ricevuto la stessa attenzione dell'Olocausto. Persino la schiavitù dei neri negli Stati Uniti è affrontata marginalmente nel sistema educativo del Paese. Ma l'Olocausto è diventato uno strumento che esonera Israele da ogni responsabilità e, pertanto, mentre l'Occidente definisce antisemita la minima critica a Israele, ignora i crimini di guerra del regime a Gaza.

L'Occidente rimarrebbe ancora in silenzio se la Russia, la Cina o un altro Paese avessero adottato le stesse misure? Assolutamente no. Questi doppi standard dimostrano che il sostegno occidentale a Israele non si basa sui diritti umani, ma su interessi geopolitici. Israele è la guarnigione militare dell'Occidente nell'Asia occidentale e ogni critica nei suoi confronti è vista come una minaccia all'egemonia americana nella regione.

In America e in Europa, ogni sostegno alla Palestina viene accolto con una dura repressione. Gli studenti e i professori che difendono i diritti dei palestinesi vengono espulsi o perseguitati. Anche in Germania, un paese storicamente sensibile all'Olocausto, il sostegno alla Palestina viene interpretato come antisemitismo. E questo mentre molti ebrei antisionisti vengono presi di mira dagli attacchi dei media per aver criticato Israele.

In definitiva, oggi le vere vittime sono i palestinesi, e il fatto che Israele sia vittima di questo fenomeno non dovrebbe impedirci di vedere i suoi crimini. Il mondo deve iniziare a demitizzare Israele e ad accettare che l'Olocausto non deve essere una scusa per un nuovo genocidio. Finché l'Occidente sosterrà incondizionatamente Israele, non ci sarà pace.

 

 

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