Gabon: sanguinosi disordini, dato alle fiamme il Parlamento
In Gabon sanguinosi disordini dopo le contestate elezioni: dato alle fiamme il Parlamento, bombardata la sede dell’opposizione, oltre mille arresti.
Dopo l’annuncio dei risultati elettorali, che hanno visto la risicata quanto contestata vittoria del presidente uscente Ali Bongo, in Gabon sono scoppiati sanguinosi disordini concentrati soprattutto nella capitale Libreville, durante i quali i dimostranti hanno attaccato il palazzo dell’Assemblea Nazionale dandolo alle fiamme.
Nel corso della violenta repressione scatenata dalle forze di sicurezza sono state arrestate oltre mille persone; il leader dell’opposizione, Jean Ping, ha riferito all’Agenzia Reuters che la sede del suo partito è stata attaccata da un elicottero della Guardia Presidenziale provocando vittime.
Nazioni Unite, Stati Uniti e Francia, con cui il Gabon ha conservato stretti rapporti per il passato coloniale, hanno chiesto maggiore trasparenza sui contestati dati elettorali ed hanno invitato alla calma.
Ali Bongo era stato eletto per la prima volta nel 2009, con elezioni anche allora macchiate dalla violenza; è succeduto al padre, Omar Bongo, che aveva preso il potere nel 1967 mantenendolo ininterrottamente.
Il Gabon è un piccolo Paese che s’affaccia sul Golfo di Guinea, ma è una della nazioni più ricche d’Africa grazie alle risorse naturali e soprattutto al petrolio. Il crollo dei prezzi del greggio ha portato a pesanti tagli del bilancio statale, che hanno colpito soprattutto le classi disagiate; di qui la protesta delle opposizioni che accusano il Governo di far pagare la crisi alle fasce più deboli della popolazione. Lo riferisce Il Faro Sul Mondo.