Il mercato delle armi non conosce crisi
Il mercato delle armi e del suo business non è mai andato così bene; paradossalmente, nel momento in cui i Paesi europei, le Americhe e l’Africa comprano meno armi.
E’ cresciuta, invece, la richiesta da parte dell’Asia, dell’Oceania e del Medio Oriente. I cinque maggiori esportatori, che rappresentano il 74% del volume del mercato sono: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Germania.
Dall’ultimo rapporto del Sipri, l’istituto internazionale degli studi sulla pace con sede a Stoccolma, si denota che nel mondo vengono vendute molte più armi rispetto a prima. Tra gli anni 2007-2011 e gli anni 2012-2016, il flusso di movimenti del mercato delle armi è aumentato dell’8%, raggiungendo cifre record. Per trovare dati simili è necessario andare indietro sino al 1990, quando c’era ancora l’Unione Sovietica.
Nel periodo preso in esame dall’Istituto, Asia e Oceania hanno aumentato le proprie importazioni di armi del 7,7%; “regina” incontrastata è l’India, il più grande importatore al mondo, che da sola occupa il 13% della torta globale ed ha aumentato le importazioni del 43%, sbaragliando le rivali regionali Cina e Pakistan. Ma il balzo più impressionante è del Vietnam (+202%).
Secondo la ricerca dell’istituto Sipri, alla base di questo incremento vi è l’assenza di strumenti di controllo degli armamenti che consente agli stati asiatici di continuare a incrementare il mercato delle armi. Ma attenzione, le spese in armamenti di Pechino sono enormi, ma mentre la Cina è in grado di produrre autonomamente sistemi d’arma sempre più sofisticati (e costosi), l’India rimane dipendente dalla tecnologia “esterna”, per la gioia delle industrie russe, statunitensi ed europee.
In Medio Oriente, il mercato delle armi ha avuto un incremento dell’86% nel quinquennio 2011 – 2016 rispetto a quello precedente; l’Arabia Saudita ne è stato il secondo più grande importatore mondiale, con un incremento del 212 per cento rispetto al 2007-11, mentre nel Qatar, le importazioni sono aumentate del 245%.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, invece, sono ovviamente al primo posto della classifica delle esportazioni e durante il secondo mandato di Barack Obama esse sono aumentate del 21%, di cui la metà indirizzate in Medio Oriente, ma il flusso di sistemi d’arma proveniente dagli Stati Uniti rifornisce più di cento paesi, assai più di quanto facciano altri stati. Il terzo colosso è la Cina, con il 6,2% del mercato, ormai in pianta stabile nella vetta della classifica del mercato delle armi insieme a Francia e Germania, rispettivamente con il 6 e il 5,6%.
L’Italia non fa differenza, con un mercato delle armi aumentato del 22%; questo fa sì che il Bel Paese sia il terzo più importante fornitore di armi di nazioni come il Pakistan, gli Emirati Arabi, la Finlandia, Taiwan e Israele di cui siamo anche il terzo miglior cliente.
di Sebastiano Lo Monaco
Il Faro Sul Mondo