Fanatismo: il falso volto dell’Islam (36)
Secondo la tradizione islamica per ottenere una suprema conoscenza di verità l’uso di quattro stumenti è indispensabile: Aql(ragione), Naql(tradizione), Shohud(intuizione) e il metodo “sperimentale”.
I salafiti infatti, come vi abbiamo già spiegato, cercano di valutare meno di quanto si deve il peso di ‘aql” ovvero la ragione nella ricerca della verità e per loro “naql”(tradizione), assume in modo esclusivo tanta importanza. Secondo i salafiti ricorrere all’ eredità tradizionale islamica trasmessa a loro è l’unico metodo lecito per raggiungere una vera conoscenza religiosa. Infatti non gli importa molto se, nella trasmissione di una tradizione o un hadith, vengano rispettati i requisti necessari per la loro validità come ad esempio, l’affidabilità del trasmittitore e l’autenticità dell’autorità (Sanad).
Se per esempio, su un argomento, esistono due hadith diversi, i giuristi salafiti emettono due fatwa diverse sullo stesso tema.
Secondo Ibn Qayyim giurista e teologo hanbalita, Ahmad Ibn Hanbal cosinderava l’hadith”Imam”( ciò che guida). Lui di solito riufiutava di emanere la fatwa su un argomento su cui non fosse esistesse un hadith trasmesso dai salaf al Salih.
Abdullah, figlio di Ahmad Ibn Hanbal disse:” ho sentito mio padre dire che un hadith debole (da`îf),aveva più valore del Jihad per lui”. Ahmad Ibn Hanbal nell’emettere una fatwa mostrava spesso disprezzo per la ragione perfino quando un hadith era in contradizione con un altro; per riconoscere quello giusto non si ricorreva all’intelletto. Fu proprio per l’applicazione esagerata di questo approccio estremamente basato su naqliat(eredità religiose trasmesse) che i salafiti non riuscirono a scoprire la verità e la profondità delle conoscenze islamiche. Così che per loro l’ hadith aveva priorità sul Corano. Se un hadith era in contradizione con i vesetti del sublime corano, davano la priorità al hadith. Secondo Ashari, uno dei noti ulema sunniti il Corano non poteva contestare la sunnah mentre è possibile il viceversa.
I salafiti per giustificare la loro idea radicale furono perfino costretti a dichiarare falsi e fabbricati gli hadith che sostenevano la priorità assoluta del Corano agli Hadith. E per loro non c’era bisogno di controllare gli hadith in base ai versetti del corano e chi lo faceva, veniva riconosciuto “Zindīq” cioè “ateo”.
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Come abbiamo già accennato il principale modo per raggiungere la salvezza secondo il pensiero salafita è quello di seguire i «Salaf al-ṣaliḥin» cioè i «Pii antenati», «Predecessori», ovvero le prime tre generazioni di musulmani:i «Sahabi», i «Compagni» del profeta Muhammad(as); i «Tābiʿūn» (i «Seguaci»), la generazione successiva a quella del Profeta; i «Tabiʿ al-Tābiʿiyyīn» («Coloro che vengono dopo i seguaci»), la terza generazione. Nel salafismo queste tre generazioni vengono considerate «modelli» da seguire.
I salafiti, al contrario di altre scuole sunnite che focalizzavano l’ attenzione sui principi e non dettagli trasmessi dai compagni del Profeta, ritenevano obbligatorio seguire i precetti e i comportamenti dei Salaf e Salif in modo assoluto e ritornare all’esempio di purezza delle prime generazioni di musulmani.
Il salafismo proponeva una lettura troppo letteralista del Corano. I seguaci di questa dottrina perseguono una interpretazione severa del Corano. La loro teoria era che i versetti del Corano non potevano/dovevano essere interpretati individualmente (quello che viene indicato come "Itjihad"). Questo approccio teologico, offriva nei fatti lo spazio a quello che poi succedera' nel tempo.
Per quanto riguarda l’interpretazione del corano il profeta dell’islam affermò:”Il Corano ha un’apparenza esteriore e una profondità nascosta, uno zâhir (senso essoterico) e un bâtin (senso esoterico); questo senso esoterico nasconde a sua volta un senso esoterico sino a sette sensi esoterici (sette profondità di profondità nascosta).”
Il Signore nel versetto 7 della Sura Al-Imran( la Famiglia di Imran) parla proprio dei versetti espliciti e impliciti di questo libro sacro:” È Lui che ha fatto scendere il Libro su di te. Esso contiene versetti espliciti, che sono la Madre del Libro, e altri che si prestano ad interpretazioni diverse. Coloro che hanno una malattia nel cuore, che cercano la discordia e la [scorretta] interpretazione, seguono quello che è allegorico, mentre solo Allah ne conosce il significato. Coloro che sono radicati nella scienza dicono: “Noi crediamo: tutto viene dal nostro Signore”. Ma i soli a ricordarsene sempre, sono i dotati di intelletto.”
Quindi gli Hadith hanno un proprio valore nella dottrina islamica e possono anche rappresentano un modo per comprendere meglio il Libro divino e per interpretarlo, per dare forma più dettagliata ai commenti che si riverseranno per mano di teologi, filosofi e dottori giurisprudenziali sui singoli versetti o su intere parti dello stesso Libro. Però ciò non vuol dire che hanno qualche priorità alla rivelazione divina.