Dic 04, 2019 14:29 CET
  • Fanatismo, falso volto dell’islam(91):il Wahabismo

Amici anche oggi siamo con voi con l’ultima puntata della rubrica “Fanatismo, falso volto dell’islam”, e finiremo il discorso sui gruppi estremisti di matrice salafita, attivi in particolare in Medioriente.

Come ricorderete nelle puntate precedenti vi abbiamo parlato della nascita di alcuni di questi gruppi  tra cui il Daesh(noto in Occidente come l'Isisi), il Fronte al Nusra, Jaysh al-Islam (Esercito dell'Islam), al-Jabha al-Islamiyya (Il Fronte Islamico) e Al-jaysh al-suri al-hurr ovvero l'Esercito Siriano Libero, (ESL). Anche la scorsa settimana abbiamo esaminato anche l’ideologia e la   formazione di  altri gruppi  salafiti come  Jaish al-Fatah(Esercito della Conquista) e L'Esercito dei Mujaheddin e al Ansar, creata nel marzo 2013, che combattono contro il governo siriano.

Grazie al sostegno dei paesi occidentali ed i loro alleati regionali tra cui l’Arabia Saudita e il Qatar ogni tanto questi gruppi estremisti che come funghi spuntano sul suolo siriano hanno trasformato la Siria in una grande roccaforte dei gruppi takfiriti.

La maggior parte di tali gruppi è composta dai terroristi di nazionalità diverse.

Secondo le ultime stime I cittadini di circa 90 paesi del mondo si sono uniti ai gruppi takfiri in Siria. Il 72% di essi provengono dai paesi  arabi come l’Arabia Saudita, la Tunisia, il Marocco e dall’Egitto.

I sauditi, con circa 22 mila combattenti, costituiscono il gruppo più numeroso degli estremisti in Siria e Iraq.

L’Arabia Saudita, un paese dove non si può votare, partiti politici sono vietati, fermarsi per strada in gruppi o fare dimostrazioni vengono puniti, si presenta come il difensore della democrazia e pretende di volere rovsciare il governo dittatoriale della Siria.

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Il “Risveglio islamico” avvenuto in alcuni paesi arabofoni ha spaventato il regime di Al-Saud.  I sauditi temevano di perdere la propria influenza nella regione e quindi per sviare queste rivolte arabe che mettevano in pericolo I loro interessi nella regione, si trasformarono la Siria e l’Iraq in un campo di  battaglia e di alimentazione di bande terroristiche.

Infatti Riyad è uno dei principali sponsor del conflitto siriano, armando e sostenendo dal punto di vista economico alcuni tra i più potenti gruppi armati sul terreno.

Il quotidiano statunitense, 'The Huffington Post' ha evidenziato 61 gruppi che sono riconosciuti come  organizzazioni terroristiche da parte del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, per la stragrande maggioranza sono gruppi wahabiti ispirati e finanziati dall'Arabia Saudita.

Il giornale cita anche gli sforzi e le misure adottate dal regno saudita per ripulire la sua immagine come sponsor del terrorismo.

"(...) L'Arabia Saudita spende milioni di dollari in società di pubbliche relazioni a Washington D.C. (US) all'anno per assicurarsi di non essere visto come uno stato sponsor del terrorismo. Il regno tenta di contenere gli effetti dei propri predicatori di odio prendendole distanze dagli atti più efferati di terrorismo nel mondo, mentre abbraccia un messaggio salafita (...) ", sostiene il giornale.

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Il Wahabismo è l'ideologia radicale che prevale in Arabia Saudita, liberamente predicato dal clero legate alla famiglia reale di Al Saud, e che ispira estremisti e gruppi terroristici in tutto il mondo. L'ISIS è il principale gruppo terrorista che segue questa ideologia che definisce le persone di altre religioni come "infedeli" e le uccidono.

L’Arabia Saudita infatti ha forti interessi nel conflitto siriano, in cui intravede la possibilità di spezzare l’asse sciita diminuendo anche l’influenza dell’Iran nella regione. I sauditi hanno finanziato anche le brigate di Al Qaeda, e secondo un reportage le armi chimiche usate a Ghouta sono state esplose dai terroristi che le avevano ricevute dai sauditi.

L’Arabia Saudita è infatti il principale alleato dell’Occidente in Medio Oriente, al quale Europa e Usa continuano a vendere armi e garantire allettanti partnership economiche.

Dagli anni ’70 gli sceicchi del Golfo Persico hanno investito fiumi di miliardi per alimentare il wahhabismo (la dottrina alla base della monarchia saudita) e soffocare nel sangue tutte le forme del vero Islam.

L’Isis, Al Qaeda e le altre organizzazioni estremiste di cui abbiamo parlato nelle puntate precedenti“sono la progenie ideologica del wahhabismo iniettato dall’Arabia Saudita nelle sue madrase dal Marocco al Pakistan all’Indonesia”; ma anche in quelle europee ed eurasiatiche.