Set 16, 2017 10:26 CET
  • Fanatismo: falso volto dell’Islam (40)

Come vi abbiamo spiegato nella puntata precedente il primo ramo derivato dall’ideologia sviata salafita è quello takfirita il cui portabandiera nel mondo di oggi sono i wahabbiti.

Il Takfirismo è un movimento settario basato sulla pretesa di bollare come takfīrī cioè "colpevole di empietà massima" e "apostastata" qualsiasi fedele musulmano (sunnita o sciita, o aderente ad altri credi religiosi di origine abramitica). L'accusa è chiamata takfīr e deriva dalla parola araba kāfir (miscredente). L’assassinio di quest'ultimo quindi viene considerato lecito.

Il “Salafismo jihadista”, è infatti la seconda corrente sviata nata nel seno del salafismo. Le radici di questa deviata corrente risiedono nei pensieri e ideologie dei pensatori egiziani tra cui Sayyed Qutb(1906-1966). Lui non fu il fondatore del movimento “Fratelli Musulmani” ma ne viene considerato l’ideologo per eccellenza.
Qutb venne giustiziato nel 1966 perché accusato di congiura contro il governo. Egli ha mischiato l'erudizione islamica con una conoscenza della società e della storia occidentale. Inviato dal governo egiziano per studiare negli Stati Uniti alla fine degli anni '40, Qutb se ne ritornò in Egitto. Appenata rientrato, aderì al movimento dei “Fratelli Musulmani”, del quale divenne poi uno dei massimi esponenti e ideologi.

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Nel 1954, dopo l'attentato a Nasser, il movimento dei Fratelli Musulmani venne sciolto dalle autorità e alcuni dei suoi membri, tra i quali Qutb stesso vennero carcerati. Durante gli anni di prigionia egli scrisse due opere molto significative: Fī ẓilāl al-Qurʾān (All'ombra del Corano), un commentario coranico e Ma‘ālim fi’l-tariq (Segnali lungo la via). Qutb venne rilasciato nel 1964 ma la sua libertà durò appena otto mesi. Infatti venne nuovamente arrestato nell'agosto del 1965, accusato di progettare un nuovo colpo di Stato. Accusa fatta scaturire dalla pubblicazione delle Pietre miliari, opera in cui egli accusò apertamente tutte le società dell'epoca, anche quelle che si dichiaravano islamiche, di essere "pre-islamiche", ovvero appartenenti alla cosiddetta Jahiliyya (Epoca dell'"Ignoranza").
Per Qutb gli stati della sua epoca, sia musulmani che non,  erano jahil e kafir (ignoranti e miscredenti).
“Ogni società che non è islamica, è infatti un’istituzione jahili (ignorante). Se vogliamo fornire una definizione più precisa dobbiamo dire che una società Jahili, è quella nelle cui leggi e credenze, viene adorato qualcos'altro all'infuori di Dio; e secondo questa definizione tutte le società di quest'epoca sono Jahili”, disse Qutb.
Nell'ideologia di Qutb, la Jahiliyya diffusa nel XX secolo, e' stata la forma peggiore di tutta la storia umana. E per porre fine a questa ignoranza ci voleva molta più forza di quella impiegata dal profeta Muhammad per eliminare i nemici.
Il concetto Qutbiano di “Jahiliyya” – ovvero di ignoranza, come abbiamo detto, veniva applicato in primis a quei Paesi mussulmani che a suo avviso, non seguivano i dettami del Corano. Sayyad Qutb venne giustiziato da Nasser nel 1966.

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La “al-Jamāʿa al-Islāmiyya”, (il gruppo islamico) è un altro gruppo egiziano che ebbe effetto sulla nascita dell’ideologia salafita-jihadista. Il suo principale ideologo fu Muḥammad ʿAbd al-Salām Faraj. Lui si diplomò in ingegneria elettrica e lavorò nell'amministrazione dell'Università del Cairo. Faraj cominciò a sviluppare il gruppo di persone che sarebbe diventato la Jamāʿat al-Jihād nel 1979. Fu giustiziato nel 1982 per il ruolo da lui svolto nel coordinare l'assassinio del Presidente egiziano Anwar al-Sadat nell'anno precedente. Faraj reclutò i suoi adepti che l'avevano ascoltato predicare il jihād nelle moschee. Lui fornì un importante contributo teorico con la sua esaltazione radicale del dovere del jihad con il suo pamphlet "L'obbligo negletto" (al-Farīḍa al-ghayba).
Faraj era convinto che i musulmani attuali avessero la specifica responsabilità di aver trascurato l'adempimento del jihad, che egli inseriva accanto ai cinque pilastri dell'Islam e come l'aspetto più importante dell'Islam stesso.
Faraj aveva le sue idee particolari su quale forma questo jihad dovesse assumere. Era un seguace di Sayyid Qutb nel pensare che quel tipo di jihad che i teologi musulmani tradizionalmente definiscono "minore" e non obbligatorio, salvo in caso di aggressione esterna che comporti l'annichilimento della sovranità islamica, religiosa e giuridica, fosse invece un fard al-'ayn (dovere individuale, cui è tenuto cioè qualsiasi musulmano pubere). Respingeva di fatto in tal modo la tradizione consolidata in 14 secoli, secondo cui la lotta interna, di tipo squisitamente spirituale, fosse un jihad, ritenendo false le tradizioni su cui si era fondata la dottrina tradizionale, ed enfatizzava il ruolo della lotta armata.