Apr 18, 2018 11:00 CET
  • Il progresso scientifico dell'Iran (2): nuovo passo per la cura del Parkinson all'Amir Kabir di Teheran

L’Iran, l’erede dell’antica Persia, e’ sicuramente una delle culle della civilta’ e della scienza mondiale. La nazione e’ entrata in realta’ in un periodo buio e di inconsistenza nel settore della scienza dalla fine del 18esimo secolo ma e’ improvvisamente rinata sotto questo aspetto con la rivoluzione islamica del 1979, quando la popolazione iraniana ha deciso di riavviare la sua lunga traduzione di scoperte, di ricerca e di studio.

I ricercatori del politecnico di Teheran, oggi chiamato AKU

(Amir Kabir University of Technology), hanno costruito

recentemente un apparecchio per lo stimolo del sistema nervoso

che ha fatto registrare risultati soddisfacenti nella cura del

morbo di Parkinson.

L’apparecchio, realizzato in seno all’universita’ iraniana fondata

nel 1956, a cui accedono gli studenti che si classificano tra il

primo 1% nel concorso nazionale di ingress alle universita’

statali, rafforza in generale la memoria e quindi puo’ essere

utilizzato anche per la cura della depressione e dell’Alzheimer;

fino ad oggi, nei test effettuati sull’apparecchio, che viene

controllato da un software scaricabile su un normale computer,

non sono stati osservati effetti collaterali sui pazienti.

Nel 1817 un medico inglese, James Parkinson, pubblicò un

saggio in cui segnalava sei casi di paralisi agitante. Parkinson

descrisse il caratteristico tremore a riposo, la postura e l'andatura

anomala, la paralisi, la diminuzione della forza muscolare e il

modo in cui la condizione progredisce nel tempo. La malattia di

Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più comune

dopo la malattia di Alzheimer. La prevalenza della condizione

nei paesi industrializzati è di circa lo 0,3%. La malattia di

Parkinson è più comune negli anziani e la prevalenza aumenta

dall'1% in quelli oltre i 60 anni di età, fino al 4% della

popolazione sopra gli 80 anni. L'età media di insorgenza è circa

60 anni, anche se il 5-10% dei casi, classificati come ad esordio

giovane, iniziano tra i 20 e i 50 anni. La malattia risulterebbe

essere meno diffusa nelle popolazioni di

origine africana e asiatica, sebbene questo dato sia contestato.

Alcuni studi hanno proposto che sia più comune negli uomini

rispetto alle donne, ma altri non hanno rilevato particolari

differenze tra i due sessi. L'incidenza della malattia di Parkinson

è tra 8 e 18 per 100 000 persone-anno.

Quattro caratteristiche motorie sono considerati come la base

sintomatologica della malattia di Parkinson: il tremore,

la rigidità, la bradicinesia e l'instabilità posturale. La malattia di

Parkinson può causare disturbi neuropsichiatrici, che possono

essere da lievi a gravi, e che includono disturbi del linguaggio,

della cognizione, dell'umore, del comportamento e del pensiero.

***

Dalla fine del 1980 la stimolazione cerebrale profonda viene

considerata essere un possibile trattamento. Ad oggi non esiste

una cura definitiva per la malattia di Parkinson, ma

il trattamento farmacologico, la chirurgia e la gestione

multidisciplinare sono in grado di fornire sollievo ai sintomi.

Nell’ottobre 2016, il dottor Farzad Tohid Khah, docente della

facolta’ d’ingegneria medica dell’universita’ Amir Kabir di

Teheran, ha annunciato la notizia della costruzione

dell’apparecchio per la cura del Parkinson; il docente ha

spiegato che due modelli del sistema sono stati costruiti e

funzionano sia con corrente diretta che alternata. Ognuno degli

apparecchi ha un costo di 5300 dollari, ossia un terzo dei

modelli affini realizzati finora in Spagna, Germania e Stati

Uniti.

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