Feb 16, 2019 13:33 CET
  • Fanatismo: falso volto dell’Islam(67)

Amici esaminando il tema degli hadith finti e inventati vi abbiamo detto che I nemici dell’Islam e gli ipocriti hanno architettato un piano per indebolire la credenza nell’autenticità e nell’originalità del Sacro Corano e presentarono i loro temi anti-coranici mascherandoli come meriti (fazilat) per i sahabah, così da deviare i sunniti o gli sciiti. 

Nella puntata precedente abbiamo anche trattato l’atteggiamento sunnita e la sua credenza sugli hadith autentici,  sulla teoria dell’abrogazione della recitazione e le sue implicazioni. Ed oggi vogliamo proseguire ancora questo discorso esaminando l’atteggiamento sciita al riguardo e consideriamo ora come gli sciiti risolvono il problema di questi hadith.

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Innanzitutto gli sciiti non credono nell’infallibilità di nessuno scrittore, commentatore o narratore e, conseguentemente, non ritengono alcuna collezione di hadith perfetta e completamente corretta.

L’unico Libro completamente immune da qualsiasi errore è il Sacro Corano.

Esistono quattro antiche collezioni di hadith sciite chiamate Al-Kutub al-Arba'a (“I quattro libri”): Al-Kafi di Kulayni, Man la Yahdhuru al-Faqih di Saduq, Tahdhib al-Ahkam e Al-Istibsar di Tusi.

Anche se questi libri riscuotono grande considerazione, gli sciiti non li hanno mai chiamati “sihah” (perfetti); pertanto non si sentono vincolati verso nessun hadith solo perché riportato in uno di questi quattro libri.

Se un hadith supera queste severe prove, allora è accettato. In caso contrario viene nuovamente interpretato in una forma attendibile, non potendo accogliere ciò che è stato contestato precedentemente.

È opportuno rammentare che una parte inimmaginabile delle tradizioni riguardo al tahrif è difettosa e carente per quanto riguarda I suoi narratori.

Al contrario, sottopongono gli hadith di questi libri a stretti controlli, così come i loro narratori (asnad), e valutano se un determinato hadith è conforme al Sacro Corano, ai detti accettati dai discendenti del Profeta dell’Islam, Ahal al Bayt (as) ed ai fatti conosciuti.

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Nonostante ciò, alcune di queste tradizioni possono esser utilizzate per evidenziare quanto accaduto con l’interpretazione errata di alcuni versetti e con l’attribuzione di falsi concetti. Un altro gruppo di tradizioni può essere facilmente interpretato menzionando le note esplicative inserite a margine dai compilatori.

Vi sono comunque molte tradizioni che non possono esser spiegate in alcun modo. E i sapienti sciiti le hanno indubitabilmente rifiutate perché vanno contro il Sacro Corano e la Sunna, e sono in contrasto con l’'ijma' della Ummah (consenso dei sapienti della comunità Islamica), che attesta che non si è mai verificata omissione od aggiunta nel Sacro Corano.

Muhaqqiq al-Kalbasi ha detto: “Tutti questi pensatori che parlano riguardo al tahrif vanno contro l’'ijma' della Ummah (ad eccezione di alcune persone insignificanti)”.

Il commentatore di Al-Wafiyah, Muhaqqiq al-Baghdadi, ha detto chiaramente, nel citare Muhaqqiq al-Karaki (che ha scritto un trattato completo su questo tema) che: “Le tradizioni che parlano delle omissioni devono essere reinterpretate o rifiutate. Qualsiasi tradizione che contraddice il Sacro Corano, la Sunnah riconosciuta e l’'ijma', deve esser scartata se non vi è possibilità di interpretazioni o spiegazioni giustificabili”

Citiamo di seguito una tradizione riportata in Al-Kafi per dare un esempio pratico di ciò che intendiamo quando parliamo di reinterpretazione o spiegazione giustificabile: Abu 'Abdillah (l’Imam al-Sadiq) (A) disse: “Il Sacro Corano che portò l’angelo Gabriele (a) a Muhammad (S) contiene 17.000 versetti”.

Shaykh al-Saduq  teologo sciita (Qom, 918 – Rey, 991), scrisse nel suo Kitab al-I'tiqadat dice:

“Diciamo che la gran parte della Rivelazione che è discesa non fa parte del Sacro Corano; se ne facesse parte, la sua estensione indubbiamente arriverebbe a diciassettemila versetti. E questo, per esempio, vale per il detto di Gabriele (as) al Profeta (S): ‘Allah ti dice, o Muhammad, di trattare cordialmente le Mie creature, alla Mia stessa maniera”.

Shaykh al-Saduq segue poi citando molti di questi hadith qudsi finché conclude dicendo: “Esistono molti di questi hadith qudsi i quali sono tutte rivelazioni, ma non fanno parte del Sacro Corano. Se ne avessero fatto parte, sicuramente sarebbero stati inclusi in esso, e non sarebbero stati esclusi”.

Questo è il metodo adottato dagli sciiti per risolvere il problema degli hadith riguardo il tahrif.

Chiunque studi con mente e cuore imparziali lo accetterà immediatamente come l’unica soluzione corretta riguardo a tali hadith, poiché è basato sul metodo formulato dal Profeta (S) ed espresso dall’Imam Ja'far al-Sadiq (A) nel modo seguente: “…E quello che è conforme al Libro di Allah, prendetelo; e quello che è contrario al Libro di Allah, abbandonatelo…”.