May 27, 2019 08:49 CET
  • Fanatismo: falso volto dell’Islam (80): l'Isis

Amici, dalla puntata precedente abbiamo iniziato a parlare della creazione di un altro gruppo estremista di ispirazione sempre salafita ovvero l’Isis o il Daesh in arabo.

Il termine Daesh è l’acronimo di Dawla al-Islamiyya fi al-Iraq wa ash-Sham, ossia Stato Islamico in Iraq e Grande Siria (o Levante), conosciuto in Occidente come Isis o Isil è un gruppo terroristico di natura terroristica guidato da Abu Bakr Al Baghdadi.

Il Daesh è ispirato dal Salafismo quindi considera la lotta armata un dovere di ogni musulmano. Come al-Qaeda e molti altri gruppi estremisti odierni è un prodotto dell'ideologia wahabbita. Segue un'interpretazione fondamentale e non vera dell'Islam, promuove la violenza e considera coloro che non concordano con la sua interpretazione del Corano infedeli e apostate.

Le origini di Daesh devono essere ricercate all’interno dell’Iraq nel periodo successivo l’operazione militare statunitense che ha portato alla caduta del regime di Saddam Hussein, allo smantellamento dell’esercito iracheno e della struttura governativa ed amministrativa fino a quel momento esistente.

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La creazione del ramo di al-Qaeda in Iraq avvenne ad opera di Abu Musab al-Zarqawi.

Al-Zarqawi  era un militante  della Giordania. Lui  era nato nella città di Zarqa (la seconda città giordana).  Ragazzo crebbe in strada, aveva compiuto diversi reati e, per questo venne condannato a 5 anni di reclusione. In carcere si aderì al salafismo radicale. Appena scarcerato, andò in l’Afghanistan dove sembra abbia diretto un  campo di addestramento dei Mujaheddin, ma la guerra finì pochissimo tempo dopo e senza che egli potesse partecipare a combattimenti.

 

Nell’ottobre 2004 al-Zarqawi si unì ad al-Qaeda giurando fedeltà ad Osama Bin Laden. Nello stesso anno , in un messaggio trasmesso da un'emittente radio del Qatar,  bin Laden nominò al-Zarqawi "comandante (emiro) di al-Qaeda in Iraq.

Ma, tutto sommato, era un matrimonio di interesse, nel quale Al Zarkawi riceveva la possibilità di usare la sigla dell’ Al Qaeda, ed Al Quaeda invece, che sino a quel momento era stata marginale in quello scenario, incamerava il gruppo di Zarqawi che aveva dimostrato di essere organizzativamente abbastanza efficiente.

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Inizialmente il network delle milizie che facevano capo ad al-Zarqawi era composto da persone provenienti dal Pakistan e dall’Afghanistan, ma successivamente iniziarono a comparire operativi provenienti dall’Iraq, dalla Siria e da altri paesi arabi.

Al Zarkawi era interessato a combattere un cosidetto“nemico interno”, e, sin da prima della guerra del golfo Persico, aveva il disegno di abbattere il governo giordano per far nascere uno ‘stato Islamista’ e, dopo, in Iraq puntò alla conquista del consenso fra le masse iraquene ed alla conquista territoriale.

Come Emiro di al-Qaeda in Iraq al-Zarqawi elaborò la strategia per minacciare le forze statunitensi, scoraggiare la collaborazione irachena attraverso attacchi contro strutture governative e personale civile, impedire la ricostruzione del paese con attacchi contro lavoratori locali e stranieri e inasprire lo scontro settario tra sciiti e sunniti con il fine ultimo di causare un conflitto. Questa strategia prevedeva l’uso di attentati suicida esplosivi o la detonazione di veicoli che causassero numerose perdite civili comportando una situazione di caos in Iraq difficile da stabilizzare, condizione che favorì successivamente proprio l’affermazione di Daesh.

L’attentato politicamente più importante pianificato dal questo ramo di al-Qaeda  fu quello del 29 agosto  nel 2003 , contro la Moschea dell’Imam Alì(as), a Najaf nel quale furono martirizzati 125 sciiti, tra i quali l’Ayatollà Muhammad Baqer al Hakim, guida spirituale del Consiglio Supremo della Rivoluzione Islamica in Iraq.