Iran, scoprire la storia dell'arte - 06
vi presento un altro appuntamento con l'arte iraniana, dai tempi della grande Persia fino ad oggi. In ogni puntata cercheremo di raccontare ed approfondire allo stesso tempo la storia dell'arte iranica.
Il Fars, cioè la regione dell’attuale Shiraz, è legato alla civiltà di Susa per quanto concerne gli stili e le tecniche di decorazione della ceramica. È questa la ragione della comunanza di queste due aree nel periodo storico. Il villaggio di Tell Bakun, confinante con Persepoli, era costituito da gruppi di abitazioni costruite le une accanto all’altra, senza chiare delimitazioni. Le sue ceramiche erano fittamente decorate con motivi inusuali e particolari i cui elementi si presentano in alcuni casi ordinati in file serrate e diseguali, e in altri nettamente distinguibili l’uno dell’altro. In queste decorazioni, gli animali sono rappresentati con elementi decorativi simbolici: ad esempio, bestie con corna grandi e sproporzionate che mostrano più chiaramente il valore delle figure associate.
Le semplici tracce ritrovate in queste aree mostrano come nel giro di qualche secolo si verificò una rivoluzione materiale, segnata dal passaggio dalla lavorazione della pietra a quella dei metalli, che determinò lo sviluppo della civiltà agricola; una rivoluzione che progredì di moto proprio, senza interventi o influenze provenienti dall’esterno. Sempre nel quarto millennio, questo progresso conobbe una rapida accelerazione che portò allo sviluppo di una civiltà molto progredita, ancora una volta riconducibile all’esito di una rivoluzione materiale specifica dell’altopiano. L’invenzione del tornio per la ceramica comportò un progresso nelle tecniche di lavorazione e ad una più ampia differenziazione delle tipologie ceramiche e vascolari, oltre ad aumento della produzione che cominciò a superare i bisogni locali, cosa che causò la nascita di un commercio della ceramica. Questo fatto provocò, a sua volta, lo sviluppo di nuovi modelli di recipienti, sempre più raffinati, e delle tipologie decorative. In tali decorazioni, gli animali sono dipinti nell’atto di rincorrersi in un ordine ben preciso, oppure in combattimento .
Poiché non abbiamo nulla di scritto risalente all’epoca, la reale natura di questo pensiero e di queste credenze ci è ignota; tuttavia, è possibile che quelle stesse decorazioni fossero una sorta di rappresentazione visuale delle credenze di quel tempo. Ciò che gli specialisti hanno scritto in proposito non sono che supposizioni degli archeologi, i quali a loro volta sono per la maggior parte occidentali e assertori, per quanto riguarda le civiltà antiche, dell’esistenza di culture politeiste; essi hanno diffuso la loro concezione la cui attendibilità però non sarà certa fino a quando non verranno scoperti documenti in grado di confermare questa o quella teoria, per cui le proposte fatte sinora possono essere accettarte solo con riserva.
Ciò che invece appare vero in modo incontrovertibile è che gli uomini, fin da quando apparvero, credettero nell’esistenza di forze sopranaturali buone e cattive. Alla luce di questo, si può ritenere che essi chiedessero alle divinità buone la protezione da quelle cattive. Ritenevano inoltre che esistessero divinità specifiche per la tempesta, la folgore, le fiere, le greggi,gli armenti e il raccolto che adoravano e in onore delle quali venivano eretti templi, ove venivano portati doni, officiati sacrifici, installati talismani, ex voto e invocazioni, di forme a volte semplici e a volte complesse, tutto con lo scopo di garantire la protezione del devoto.
Così, in onore del sole, o del dio-sole, oltre alla creazione di sue rappresentazioni geometriche particolari, essi rappresentavano anche animali che presso di loro apparivano potenti come il sole, come l’aquila o il falco reale, il leone o il toro, talora mescolandone gli elementi. Tracce dello stesso pensiero religioso apparvero fino ad alcuni millenni più tardi, testimoniati dal mito della Simorgh (
La persistenza e il prestigio di quest’arte, probabilmente nata dalle radici più antiche delle credenze religiose dei popoli dell’altopiano, contribuirono al suo affermarsi e ad un forte sviluppo in tutto il territorio e nelle aree confinanti . È possibile ricercare con successo l’influenza che essa esercitò sull’arte della Mesopotamia e oltre, in oriente e in India.
Così come questo popolo fu precursore nella cottura della ceramica, nella fabbricazione di mattoni e nell’invenzione del tornio e trasmise queste invenzioni ad altre zone, soprattutto alla Mesopotamia, esso mantenne la propria preeminenza anche nel campo dei metalli e della loro lavorazione. Infatti, il più antico manufatto d’oro saldato è stato trovato a Susa e risale al quarto millennio.