May 23, 2021 09:13 CET
  • Iran, scoprire la storia dell'arte - 11

vi presento un altro appuntamento con l'arte iraniana, dai tempi della grande Persia fino ad oggi. In ogni puntata cercheremo di raccontare ed approfondire allo stesso tempo la storia dell'arte iranica.

Insieme alla fioritura della civiltà elamitica, in Mesopotamia prese piede una civiltà nuova, coincidente con l’emergere delle dinastie reali, che durarono fino al 2.375 a. C. Tra le caratteristiche di questa nuova civiltà sono regni che si considerano vicariati degli dei della città, e da questi protetti. In questo periodo, il centro religioso della civiltà sumerica era costituito dalla la città di Nippur e nessun governo poteva essere istituito senza un’approvazione religiosa proveniente da essa. Nippur era il centro del dio Enlil, cioè la grande divinità della terra e del mondo. In questo contesto, emersero alcune grandi città indipendenti rette da monarchie, le cui popolazioni, intrise di cultura sumerica, formarono governi di tipo sumerico, dalla bassa Mesopotamia fino a alle città di Mari e Faraqa, lungo il corso dell’Eufrate. Fu così che la civiltà di Urvarid si diffuse in tutta la Mesopotamia.

L’Elam fu costretto ad arrendersi all’influenza di questa civiltà, assumendo alcuni usi e credenze mitologiche sumeriche. Questi aspetti vennero introdotti in Elam con le conquiste di Mehbaragesi, re di Kish, che segnò l’inizio di una nuova fase dell’arte elamitica. Come conseguenza, la scrittura nazionale venne abbandonata a favore di quella sumerica e l’Elam entrò nella sfera d’influenza politica e religiosa sumerica. È di questo periodo il tempio aggiunto al piedistallo posto nella piazza principale di Susa, nel quale sono state trovate le statuette votive dei fedeli e alcuni bassorilievi, ad esempio gruppi di persone benedicenti e disegni di animali, stilizzati secondo schemi geometrici molto semplici, e privi della grazia dei periodi precedenti,. Sono stati trovati dei quadrati di pietra con un foro nel mezzo, che forse ospitava la stanghetta di un fermaglio; alcuni hanno delle raffigurazioni scolpite a rilievo, simili ai disegni a rilievo della Mesopotamia, e delle immagini di fedeli o sacerdoti senza nome ritratti nell’invocazione, o di ospiti che partecipano a una festa sacra. Questi disegni si devono all’influenza sumerica sull’Elam, eppure in essi sono ravvisabili alcuni elementi elamitici: una fede sincera, umiltà obbedienza e sottomissione agli dei.

All’inizio della dominazione della civiltà sumerica sull’Elam, nella statuaria e nel bassorilievo si ritrovano molti tratti caratteristici elamitici che scomparvero del tutto nel periodo monarchico di Ur, come si può chiaramente evincere dall’analisi dei sigilli cilindrici prodotti contemporaneamente sia in Mesopotamia che a Susa. Quali che siano stati i punti di forza o di debolezza delle diverse civiltà che hanno esercitato un’influenza sull’Elam, ciò che emerge in modo incontrovertibile è la perdita, in questo periodo, di tutta l’originalità artistica elamitica. Ciononostante, dall’analisi dei timbri impressi sulle tavolette, è possibile ricostruire il pensiero religioso allora in voga. In questo periodo tra le credenze elamite emerge quella in divinità femminili; in uno dei disegni ritrovati su un grande timbro cilindrico ci sono le immagini di cinque divinità femminili e due sequenze scritte. Tre di queste divinità hanno due ginocchia su uno o due leoni seduti e si somigliano così tanto che si direbbero essere imparentate. Si tratta forse di una rappresentazione di tre divinità elamitiche nuove. Il tema è la partecipazione delle divinità a un episodio mitologico in cui un demone vorace, vero e proprio antenato del malvagio Anzu, distrugge la vegetazione. Questo tipo di demoni è entrato a far parte della mitologia babilonese proprio attraverso l’Elam. Abbiamo delle altre iscrizioni in cuneiforme, simili alle iscrizioni che si trovano su queste tavolette, le quali mostrano che proprio in questa fase la scrittura e la lingua sumeriche furono trasmesse alla classe intellettuale dell’Elam. Comunque, a livello culturale l’influenza della civiltà sumerica fu molto minore di quella a livello politico e durò poco. Gli Elamiti si batterono per liberarsi velocemente dal giogo dei Sumeri, che consideravano alla stregua di nemici. D’altra parte, Susa aveva perduto in questo periodo l’importanza che aveva avuto precedentemente. Da questo momento in avanti, l’Elam fu visto dalle potenze mesopotamiche come un duro nemico, e le dinastie che in esso si susseguirono, mantennero con le città mesopotamiche un permanente stato di guerra e confronto, nonostante i fervidi scambi commerciali con i Sumeri,.

Intorno al 2.375 a. C., mentre gli stati della regione apparivano indeboliti dalle continue guerre con le città sumeriche, emerse in seguito agli attacchi di popoli semitici provenienti dal nord della Mesopotamia una nuova civiltà. Queste popolazioni, che erano perlopiù nomadi del deserto, si erano appena adattati alla vita urbana e dovettero adeguarsi per un lungo periodo alla civiltà e alla cultura sumeriche prima di costituire delle istituzioni proprie.

Tali popolazioni si dotarono di istituzioni più semplici e moderate e come conseguenza andarono oltre il modello di governo cittadino. Per la loro semplice lingua adottarono la scrittura sumerica e alla fine, con le conquiste di Sargon di Akkad, venne stabilito un nuovo governo che aveva tutte le caratteristiche di un impero. Sargon dominò l’intera Mesopotamia e conquistò presto anche l’Elam; tuttavia, la dinastia Avan accettò di sottomettersi a Sargon e fu da questi installata nella regione come dinastia rappresentante.

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