Iran, scoprire la storia dell'arte - 23
Cari amici, vi presento un altro appuntamento con l'arte iraniana, dai tempi della grande Persia fino ad oggi. In ogni puntata cercheremo di raccontare ed approfondire allo stesso tempo la storia dell'arte iranica.
In questo programma parleremo dell'arte del periodo achemenide.
******
Quello che abbiamo sommariamente detto di Pasargade è ben lontano dal coprire tutto quello che c’era un tempo. Ciro il grande aveva scelto questo luogo come residenza, eleggendolo a capitale eterna. E fu ancora lui a far costruire la grande piattaforma di pietra di Persepoli, che sorge sulla montagna di Rahmat. Per ragioni che André Godard ha spiegato, non è possibile che sia stato Dario, con tutti gli impegni politici e militari che ebbe, a costruire in pochi decenni questa grande piattaforma, insieme al suo palazzo personale a Pasargade. Per questo, la base di Persepoli deve essere stata eretta nell’epoca di Ciro, per essere completata sotto Dario. La piattaforma ha i lati occidentale, orientale e meridionale rispettivamente di 455, 300 e 290 metri, mentre l’altezza del lato meridionale è di 18 metri. L’archeologo Ernst Herzfeld ha scoperto, in una torre nella parte nord di Persepoli, 30.000 tavolette con incisioni in lingua elamitica e documenti ufficiali del regno di Dario, le quali purtroppo non si sa che fine abbiano fatto. Persepoli è un esempio molto ricco e interessante dello splendore dell’architettura achemenide, ed è il prodotto dell’esperienza accumulata dagli abili architetti iraniani nella costruzione dei palazzi di Pasargade e di Susa. Per accedere alla grande piattaforma c’è solo una scalinata a due direzioni, posta a nord sul lato occidentale, che conduce il visitatore ad ammirare un maestoso portale di pietra, la “Porta delle Nazioni”. Tale portale fu iniziato da Dario e portato a termine da Serse. L’edificio ha tre porte: la porta occidentale, aperta sulla scalinata, la porta orientale, che dà accesso ad lungo un viale che prosegue verso est, e la porta meridionale, che si affaccia sul cortile dell’Apadana. L’architrave del portale era retto da quattro colonne, alte oggi più di 14 metri e che dovevano essere alte in origine almeno 16. Il passaggio orientale e quello occidentale del portale era “sorvegliato” da statue di tori alati antropomorfi. I tori, ispirati all’arte assira, differiscono dai tori assiri nel fatto che hanno una zampa in meno, quattro invece di cinque.

Al centro, si erge la facciata nordovest del grande palazzo dell’Apadana, come a Susa. Questo palazzo sorge su una base alta 2,60 metri, e ciascun lato misura quasi 112 metri; le facciate a nord e ad ovest hanno due scalinate ciascuna, con decorazioni scolpite a bassorilievo. Oltrepassando le scalinate, si giunge a un portale, e da qui si entra in una sala. L’Apadana a nord, ovest ed est presenta dei grandi portali absidati a volta con 12 alte colonne, simili alle colonne del palazzo stesso. Sul lato meridionale si aprono dei depositi e delle stanze secondarie. La sala dell’Apadana, che senza contare i portali absidati è un quadrato con lato di 60 metri e mezzo, ospita 36 alte colonne, che sostenevano un soffitto a più di 20 metri d’altezza. È probabile che la scala settentrionale servisse a entrare nella sala, mentre da quella orientale si entrasse nella sala del consiglio, il Tripylon. Al centro di ciascuna facciata del palazzo vi è l’immagine di Serse assiso sul trono, con a fianco il figlio in piedi, ed un notabile medo scelto fra un gruppo di altri. Sopra di lui c’è un disco achemenide alato in volo. Da entrambi i lati dell’entrata è rappresentato un leone che aggredisce un bovino; non sembra che l’immagine simboleggi qualcosa, ma pare avere solo una funzione ornamentale. Il funzionario medo probabilmente rappresenta tutti i popoli chiamati alla presenza di Serse, e presenti dalle due parti della scena. Da una parte c’è un guardiano persiano dell’esercito immortale, poi una carrozza reale, ufficiali Medi e Persiani; dall’altra parte, 23 rappresentanti dei popoli governati dall’impero achemenide, nei loro abiti nazionali, guidati uno alla volta a corte dagli inservienti di corte. Dopo la morte di Serse, l’immagine centrale a rilievo di ciascuna parte venne rimossa, e depositata nel tesoro, sostituita dall’immagine dei soldati dell’esercito immortale, uno di fronte all’altro. Il palazzo eretto sopra questa piattaforma era un edificio rettangolare in mattoni che, come detto, poggiava su quattro torri poste in corrispondenza di ciascun angolo. I portali absidati posti a nord, ovest ed est dell’Apadana sono delimitati e separati da queste torri. Le colonne dei portali, che raggiungono 19 metri, hanno capitelli di diversa foggia. Quelli ad ovest sono a forma di toro, quelli ad est a forma di leone e quelli a nord sono simili a quelli dell’Apadana.
