Giu 20, 2022 09:03 CET

Cari amici, vi presento un altro appuntamento con l'arte iraniana, dai tempi della grande Persia fino ad oggi. In ogni puntata cercheremo di raccontare ed approfondire allo stesso tempo la storia dell'arte iranica.

In questo programma parleremo dell'arte dei seleucidi e parti:

Come abbiamo detto, i Parti erano una tribù nomade che abitava il Khorasan settentrionale, conosciuti con questo nome a partire dal tempo degli Achemenidi. Dal punto di vista religioso erano mazdei, forse anche zoroastriani, dato che la mitologia iranica vuole Zarathustra originario del Khorasan settentrionale e della zona di Balkh. Qualcuno ipotizza che i Parti discendano dai Saka, ma la loro lingua, appartenente al gruppo dell’avestico e dell’antico persiano, prova la loro origine iranica. Il territorio dei Parti era conosciuto con il nome di Parnia, e costituiva una delle satrapie achemenidi.

Nel 250 a.C., guidati da un condottiero che il greco Strabone chiama Arsace, i Parti cominciarono a premere contro i Seleucidi riuscendo, dopo la ribellione di Balkh (uno dei regni del Khorasan del nord), a spingerli prima verso l’interno dell’altopiano iranico e poi ancora più in là, fino a Babilonia; l’Iran cadde così nelle mani di Arsace I, anche se fu solo nel periodo di Mitridate I che tutto il regno passò sotto il dominio degli Arsacidi. Il culto di Mazda, della generosità e della retta via praticato dagli Arsacidi permise loro di essere accettati dai persiani e di governare il paese per più di cinque secoli. Dopo aver allontanato i Selucidi, i Parti non rivoluzionarono la struttura burocratica scardinando le precedenti istituzioni organizzative, né imposero con la forza le loro idee religiose. I sovrani arsacidi si definivano nelle monete “amici della Grecia”. C’è da chiedersi se fossero effettivamente amici dei Greci, oppure cercassero di mantenere un’alleanza politica per evitare uno scontro militare con essi che costituivano comunque una minaccia, come aveva dimostrato l’esercito di Alessandro. Dal punto di vista storico, la verità è ancora oscura. Quello che invece è incontestabile è che Mitridate I costrinse i Greci entro la Siria. Sotto gli Arsacidi le minoranze religiose godevano della più totale libertà, potendo vivere secondo i propri usi, costumi e leggi.

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Veritiera oppure no, la definizione di “amici dei Greci” fece insorgere nei persiani un sentimento di discriminazione ed essi si mostrarono ostili agli Arsacidi fino quando non fece la sua comparsa un potente condottiero, appartenente ad una nobile stirpe, che rovesciò il potere della loro dinastia. , Durante il regno di Artabano V, infatti, Ardashir I il Sasanide riuscì ad abbattere, dopo cinque secoli, il governo arsacide, e le truppe sconfitte ripararono in fretta verso il Khorasan. Probabilmente, la causa della scarsa attenzione prestata dagli storici persiani, e anche da Ferdowsi, agli Arsacidi e della scomparsa stessa del loro ricordo durante il periodo sasanide, fu proprio questa proclamata “amicizia verso i Greci”. Nonostante ciò, non si deve dimenticare che i Parti cercarono di contribuire quanto poterono allo sviluppo dei commerci e alla sicurezza delle vie di comunicazione del paese, dedicandosi anche alla costruzione di vie carovaniere e città: ad esempio, la città di Hatra, distrutta dal sasanide Shapur I, e la città di Dura (250 a.C.). Essi cercarono anche uno sbocco sul Mediterraneo, ragion per cui accolsero nel loro esercito i superstiti dell’armata greca sconfitta dai Seleucidi. Un fenomeno del periodo arsacide è la comparsa di un nuovo culto del sole, cioè uno dei culti degli antichi ariani che in quest’epoca si diffuse con nuovo vigore grazie all’affermarsi della figura di Mitra, considerata della stessa stirpe di Zarathustra, la cui influenza si estese fino in Europa, a tal punto che nel terzo secolo d. C. il mitraismo fu vicino a divenire religione ufficiale dell’impero romano. L’influenza di questo culto in Europa fu tale che fece da battistrada alla diffusione del cristianesimo, e anzi dopo l’adozione nell’impero romano di quest’ultimo come religione ufficiale, molti elementi del mitraismo entrarono a far parte della fede cristiana. Ad esempio, la festa del Natale venne istituita esattamente nella data in cui prima veniva celebrato il natale di Mitra, in corrispondenza del solstizio d’inverno. L’impatto del mitraismo in Europa fu tale da far dire a Renan che “se mentre si stava affermando, il cristianesimo fosse morto a causa di una qualche grave malattia, oggi il mondo sarebbe dominato dal mitraismo.”.

Nonostante il loro dominio sia durato a lungo e sia stato caratterizzato da un’intensa attività commerciale e politica, delle testimonianze artistiche lasciateci dagli Arsacidi non rimane tutto sommato moltissimo.

 

 

 

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