Nov 12, 2022 09:13 CET

Cari amici, vi presento un altro appuntamento con l'arte iraniana, dai tempi della grande Persia fino ad oggi. In ogni puntata cercheremo di raccontare ed approfondire la storia dell'arte iranica.

In questo programma parleremo dell'arte delle monete, sigilli e corone Le monete sasanidi si differenziano ciascuna a seconda del sovrano del quale portano l’effigie e dal quale erano battute. Pertanto, esse sono anche l’unico strumento completo in grado di darci la cronologia di questo periodo. Su ogni moneta c’è il nome del sovrano che he ha ordinato la produzione, in pahlavi sasanide o medio persiano, ragione per cui gli storici sono in grado di datarle precisamente. L’arte numismatica si sviluppò allo stesso ritmo delle altre arti sasanidi ed ebbe una sua evoluzione, che ci aiuta a comprendere le varie fasi dello sviluppo artistico sasanide in generale. Inoltre, l’iconografia delle monete riproduce il tipo di corona indossata dai vari re, fino al tempo di Piruz. Le corone erano di fogge molto differenti e di solito sopra la corona si trovava un’appendice sferica; le corone erano merlate e spesso avevano delle ali. Talora la superficie della corona, come nel caso di quelle della Fravarti, di Mitra, di Verethragna e di Anhaita, presentava delle fessure verticale parallele. Successivamente, la grande sfera venne sostituita da una sfera più piccola, a volte da una mezzaluna, accompagnata da alcune stelle. Con l’eccezione di Bahram II, la cui immagine era stampata sulla moneta insieme a quella della regina, le monete avevano solo l’immagine del re.

La tecnica dell’incisione conobbe dei notevoli cambiamenti nel corso dei quattro secoli di dominio sasanide. Nelle sue fasi iniziali, questa tecnica rivela una grande bellezza e precisione; le proporzioni dei corpi sono molto accurate e le figure sono rappresentate con significativo realismo. Nei secoli III e II prima dell’Islam la tecnica non subì cambiamenti notevoli, ma dalla fine del II secolo il tratto appare instabile, approssimativo e meno definito. Nel I secolo prima dell’Islam si il periodo di declino giunge alla fine e si assiste a una rinascita. Queste monete ebbero valore durante tutto il primo secolo dopo l’Islam anche presso i governi musulmani; il nome della moneta era dirham (dracma) e le monete erano di solito in argento. L’immagine delle monete era di solito di profilo, con l’eccezione di una moneta che ritrae la moglie di Cosroe I, nota con il nome di “amata signora”; di solito le monete riproducevano solo un mezzobusto coronato; in una moneta, Bahram II appare raffigurato fianco a fianco con la moglie, e con i figli di fronte.

I metodi di comunicazione artistica nel III e IV secolo d. C. conobbero una grande crescita. Le opere prodotte, dal punto di vista della qualità, erano superiori a quelle create nelle epoche precedenti; nel II secolo assistiamo a un declino nella qualità artistica e nella tecnica, e nonostante il tentativo di recuperare la creatività e la qualità di un tempo, ciò che veniva prodotto erano mere imitazioni di esemplari antichi. Questo declino ebbe luogo in quasi tutte le forme artistiche, con l’inclusione del bassorilievo, dell’oreficeria e dell’incisione. Cionondimeno, l’arte sasanide si deve considerare un fenomeno unitario nel suo complesso, con caratteristiche specifiche e uniche, dotata di un’omogeneità e di una continuità che non sono riscontrabili in altri periodi. Questo stesso fatto rivela l’unità del paese, la solidità dello stato e della società e l’unità di fede e credo. Quella sasanide è un’arte nazionale, puramente iranica, e le monete e i sigilli che sono giunti fino a noi, così come i recipienti metallici, mostrano chiaramente il suo valore estetico. L’unità era tale che i modelli iconografici sasanidi, cioè le incoronazioni, le scene di caccia e guerra e le feste, furono riprodotti anche dai fabbri, dagli orafi e dai ceramisti che producevano oggetti d’uso quotidiano, cosicché questi segni della grandezza e della maestà della corte sasanide entrarono a far parte del repertorio visuale di tutta la popolazione.

Le monete sasanidi erano di solito d’argento. Quelle d’oro, chiamate dinar, erano pezzi assai rari. A parte le monete di Ardashir I, tra loro differenti, le monete portavano l’effige del re che le facev battere. Le monete di Ardashir risalenti agli inizi del suo regno non sono prive di simiglianze con quelle partiche, con la differenza che queste riproducevano il profilo sinistro del sovrano (con l’eccezione di alcuni re ritratti frontalmente, come Mitridate III, Artabano II e Vologese IV) e che sull’altra faccia portavano il ritratto di Arsace, fondatore eponimo della dinastia.

 

 

 

 

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