Gen 08, 2023 07:15 CET

Amici, oggi vi presenteremo un’altra parte di un programma a puntate dedicato allo slogan di quest’anno, scelto e proclamato dalla Guida Suprema della rivoluzione islamica, Ayatllah seyyed Alì khamanei, la produzione, la ricerca e l’occupazione.

La disoccupazione è uno dei maggiori problemi che sconvolge gli equilibri della società e provoca profonde crisi non solo economici ma anche culturali e sociali. La disoccupazione è la principale causa di problemi e anomalie sociali e la sua soluzione risolverebbe diverse pieghe familiari, psicologici ed economici della società. L'esistenza della disoccupazione in qualsiasi paese aumenta inevitabilmente la povertà, la corruzione, l'ingiusta distribuzione del reddito, il divorzio, il traffico degli stupefacenti, l'insicurezza e molte altre conseguenze negative.

Il primo effetto della disoccupazione è la diminuzione del reddito, la quale colpisce non solo l’individuo e la sua famiglia, ma l'intera società. Il tasso di disoccupazione giovanile nel mondo è da due a tre volte superiore a quello degli adulti e la popolazione più a rischio è costituita principalmente da giovani istruiti che entrano per la prima volta nel mercato del lavoro senza alcuna esperienza lavorativa. La disoccupazione e la sottoccupazione in Iran è uno dei problemi sociali ed economici più importanti, come nella maggior parte dei paesi del mondo. Le statistiche mostrano che il protagonista delle crisi future del Paese sarà la massiccia crisi della disoccupazione, una crisi che colpirà l'intera società iraniana, direttamente o indirettamente, con i suoi effetti sociali, politici e culturali negativi.

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Secondo le statistiche, il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre del 2021 rispetto al primo trimestre dello stesso anno, nella fascia di età dai 18 ai 35 anni, è aumentato del 2% e ha raggiunto il 17%. Il tasso di disoccupazione degli uomini si calcola intorno al 12%, mentre il tasso di disoccupazione delle donne è del 28%. inoltre il tasso di disoccupazione nelle aree urbane ha raggiunto la cifra del 16% e nelle zone rurali dell'11%. Va ricordato inoltre che la diffusione dell’epidemia Corona virus ha influito sull'aumento della disoccupazione in Iran come in tutti i paesi del mondo. Il picco dell'effetto Corona sulla riduzione della popolazione attiva è stato nella primavera del 2019 con la drammatica cifra di 1,5 milioni di persone, che si è progressivamente ridimensionato nelle altre stagioni dell'anno, e infine, nell'inverno 2019, l'effetto di Corona sulla popolazione attiva ha raggiunto il livello più basso; Cioè, circa 300 mila persone. Nell'estate del 1400 la popolazione lavorativa del Paese ha raggiunto i 23 milioni e 405 mila persone, ovvero circa 868 mila persone in meno rispetto ai 24 milioni e 273 mila persone del 2018. In altre parole, nonostante il miglioramento delle condizioni di lavoro nel 2021 rispetto al 2019, l'occupazione del Paese presenta ancora un divario significativo rispetto alla performance del 2018 (l'anno prima di Corona). Il fatto è che l'attuale struttura occupazionale, dovrebbe essere modificata verso la struttura imprenditore e la creazione di tecnologia. Questioni come la saturazione della capacità occupazionale negli organi esecutivi e, da un lato e l'importanza della presenza del settore privato nel campo della produzione e dell'imprenditorialità dall’altro, hanno trasformato le aziende basate sulla ricerca scientifica in un'importante necessità per la realizzazione di un'economia di resistenza con una particolare attenzione alla produzione basata sulla scienza e tecnologia. Ed è proprio qui che possiamo comprendere meglio l'attenzione del leader della rivoluzione islamica negli ultimi anni sulla produzione e il suo ruolo chiave nel contenimento dell'inflazione e nella creazione di posti di lavoro soprattutto giovanile.

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