Lug 16, 2023 07:59 CET

Salve cari amici e benvenuti all'appuntamento della nostra programmazione. Nel corso della puntata di oggi vi vogliamo parlare di una delle meraviglie dell’Iran ovvero la citta' di Jiroft.

 Questa città è ricca di bellezze naturali e monumenti storici . La civiltà Jiroft, , è una delle civiltà millenaria umane più sconosciute e misteriose.

Il quadro storico-geografico Jiroft è il nome della moderna città, nonché capitale del distretto di Jiroft che occupa una parte della regione di Kerman, nell’attuale Iran Orientale. Ma in seguito alla scoperta in un’area limitrofa alla città di tutta una serie di manufatti di particolare interesse, gli studiosi hanno cominciato a parlare di “cultura di Jiroft” per indicare un complesso culturale. Per meglio comprendere la natura del luogo che diede origine a questa cultura si cercherà ora di inquadrare da un punto di vista storico e geografico l’area di cui si parla. La posizione esatta del paese di Jiroft è e all’interno del bacino fluviale dell’Halil Roud. Si tratta di un’area geografica piuttosto ampia, caratterizzata da paesaggi molto diversi tra loro e da zone climatiche differenti . Per comprendere quale fosse l’ambiente e quali le condizioni climatiche nell’area di Jiroft nel III millennio a. C. è necessario partire dalle attuali condizioni ambientali e climatiche. Da un punto di vista climatico, l’Iran si può far rientrare nella zona arida dell’Asia Occidentale ed è solo grazie all’imponente presenza di catene montuose che non è un paese povero e spopolato. Le alte montagne, infatti, riescono in qualche modo ad alimentare le risorse idriche della regione permettendo così lo sviluppo delle attività agricole e dell’allevamento. L’altitudine media della regione si aggira intorno ai 1800 m. da depositi di materiali trasportati dalle acque fluviali.

E' situata a sud-est del paese, presso il quale scavi archeologici, condotti a partire dai primi anni del 21° sec., stanno riportando alla luce resti di una città, sede di una complessa civiltà che sembra precedente a quella sumerica (III millennio a. C.). Secondo alcuni archeologi sarebbe da identificare con Aratta, centro che nei testi sumerici era ricordato come simbolo di eccellenza e luogo di straordinaria opulenza e sfarzo. La scoperta è avvenuta casualmente nel 2001, quando contadini dissotterrarono alcune sepolture dell’età del Bronzo, contenenti oggetti preziosi, che furono immediatamente immessi sul mercato antiquario. Dopo un periodo di scavi non ufficiali, che portarono alla luce migliaia di manufatti , hanno preso avvio ricerche sistematiche condotte da una missione internazionale che hanno rivelato resti della città (con la cittadella amministrativa, il tempio, i quartieri residenziali e i luoghi di lavoro) e delle necropoli. La zona era particolarmente idonea in antichità allo sviluppo di un insediamento umano per le favorevoli condizioni geografiche e climatiche:  presenza di terra fertile, facile da coltivare, abbondanza di acqua, vicinanza a zone estrattive e minerarie di primaria importanza.

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Da queste si ricavava, per esempio, la clorite, la pietra verde con cui vennero realizzati i numerosi vasi decorati a bassorilievo, che sono tra gli oggetti più caratteristici di questa civiltà. Di forma e funzione diversa, questi oggetti presentano ricchi ornati, da leggere come riflessi di misteriosi miti locali: animali selvaggi e pericolosi (leoni, serpenti, leopardi, aquile, scorpioni), figure umane e piante rigogliose, come le palme da dattero, che ancora caratterizzano fortemente il paesaggio della regione. Nel sito sono state inoltre trovate tavolette di argilla iscritte, per le quali si è ipotizzata una datazione alla prima metà del III millennio a. C. e che sono ritenute prove di una scrittura più antica di quella dei Sumeri in Mesopotamia.

 

 

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