Lug 29, 2023 07:40 CET

Salve cari amici e benvenuti all'appuntamento della nostra programmazione. Nel corso della puntata di oggi vi vogliamo parlare di una delle meraviglie dell’Iran ovvero l’isola di Kish, nella regione di Hormozgahn.

 L’isola di Kish di forma graziosamente ellittica, e con una supeficie di soli 91 chilometri quadrati, si trova nella parte centro-settentrionale del Golfo Persico. L’isola sorge a circa 20 km dalle coste iraniane e si estende da est ad ovest per circa 15 km mentre da nord a sud e’ estesa solo 8 km. La zona più elevata dell’isola e’ a soli 45 metri sopra il livello del mare. Kish e’ senza esagerazioni l’isola più bella del Golfo Persico ed ha un ruolo importante nel commercio dell’Iran con il resto del mondo. Questa piccola isola ha avuto un ruolo storico importante soprattutto per la navigazione e’ la pesca delle perle naturali. L’isola ha un clima favoloso, l’umidità e’ elevata per via del mare e la temperatura non scende mai sotto i 18 gradi. Insomma e’ un luogo che si può prendere il sole quasi tutto l’anno; per metà dell’anno l’aria e’ calda e umida e per l’altra metà e’ fresca e piacevole.

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L’isola di Kish e’ formata in pratica da una muraglia corallina che e’ stata abitata dall’uomo dal 2000 a.C. ; anche oggi nell’isola sono presenti reperti che parlano di questo passato; l’isola nel corso dei millenni ha assunto diversi nomi; tranne Kish e’ stata chiamata Qeis, Ariyan e Kamtina. Marco Polo scrive nel suo Milione che le perle splendide delle collane indossate dalle mogli del Khan mongolo provenivano proprio dall’isola di Kish. Saadì, il grande poeta classico persiano nella sua raccolta di poesìe, “Golestan” (Roseto) parla di questa isola, della sua bellezza, e della grande attività commerciale che si concentrava in essa. Nei testi antichi si legge che l’isola era piena di grandi palazzi principeschi, giardini fioriti e mercati molto fiorenti. In questi testi si parla anche di un sistema di tubature e di divisione dell’acqua “rivoluzionario” all’interno della città. Nell’Iran moderno l’isola di Kish diviene la prima zona franca del commercio. Sulla base di un piano strategico, oggi il 55% delle terre dell’isola vengono usate dal settore del turismo, il 15% dalle industrie ed il 20% dal settore del commercio; il resto verrà assegnato ad eventuali piani di sviluppo di questi settori. Il clima e le attrazioni turistiche innumerevoli hanno reso l’isola il punto dell’Iran con il maggiore prodotto derivante dal turismo. Inoltre l’isola si trova in una zona strategica e molto importante per il commercio internazionale.

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Il piano dell’Iran e’ quello di poter attirare nell’isola centinaia di migliaia di turisti ogni anno e di offrire loro ottimi servigi rispettando i criteri e la cultura islamica della società iraniana; ciò può essere importante e soprattutto fornire di valuta straniera l’Iran. La varietà delle coste, l’acqua cristallina, il corallo, i pesci colorati e quelli rari da acquario, la natura incantevole, sbalordiscono qualunque visitatore. A nord-est dell’isola la costa e’ piana ed e’ coperta dalle sabbie bianche coralline, che vanno a formare una delle più belle spiaggie del mondo. A nord-ovest e a sud dell’isola ci sono delle scogliere. Spostandosi nell’isola si può vedere in uno stesso giorno sia il mare calmo che quello mosso, visto che diverse correnti si infrangono sui diversi versanti dell’isola. Secondo gli esperti di ambiente, Kish e’ una delle zone uniche al mondo dove si possono trovare simboli unici della bellezza della natura. Una delle attrazioni di Kish e’ la città antica di Harire, a nord dell’isola, che risale all’ottavo secolo dell’egira, ovvero al nono secolo dopo Cristo. Questo luogo era il quartiere che ospitava le ville e gli uffici delle persone ricche che popolavano la città. I viaggiatori che hanno visitato questa città nei tempi antichi parlavano di palazzi di sette piani e di giardini incantati. Yaqut Hamawì nel suo “Mojam al Boldan” scrive: “La città costruita nell’isola di Kish e’ molto belle ed e’ circondata da palazzi elevati e giardini graziosi. Le navi collegano questo posto all’India attraversando il Golfo Persico. Nella città ci sono delle grandi cisterne per conservare l’acqua piovana e 5 grandi e fiorenti mercati”.

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La città di Harire, di cui oggi rimangono le rovine, aveva una architettura in stile Sassanide che probabilmente aveva anche qualcosa degli inizi dello stile islamico. Lo scalo navale della città potrebbe essere ristaurato e funzionare come un tempo, dato che ha completamente mantenuto la sua forma originale. Negli scavi di Harire sono stati ritrovati vasi di terracotta e poi quelli più recenti, del periodo Safavide, contraddistinti dal colore verde. Questi vassoi hanno di solito disegnati sopra dei draghi, dei pesci o dei fiori. Non lontano dalla città antica c’e’ Derakht-e-Sabz” (Albero verde), un luogo dove viene in qualche modo ricostruito un ambiente simile alla campagna dove può essere piacevole pranzare al sacco. Un’altra delle attrazioni e’ il palazzo la regia dell’ex governatore e sceicco dell’isola che risale al periodo Qajaride. L’ultima particolarità dell’isola di Kish e’ il dialetto locale. Oltre al farsi ed all’arabo che sono le due lingue parlate tranquillamente dagli abitanti di Kish, c’e’ il dialetto locale in cui vi sono termini che oltre a queste due lingue provengono dall’indiano, dall’etiope,اتی یو په dalla lingua dello zanzibar e da altre lingue africane. La quasi totalità degli abitanti dell’isola sono musulmani ed e’ raro che gli autoctoni siano di altre religioni.

 

 

 

 

 

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