Ago 13, 2016 08:38 CET

PARSTODAY-Iniziamo col nome del Signore misericordioso. Salve gentili ascoltatori siamo con voi con un’altra puntata della rappresentazione radiofonica “Dalla culla dell’islam”, dedicata alla vita del Grande Profeta Muhammad, colui che fece grossi sacrifici per divulgare il verbo divino tra l’umanità.

Amici nelle puntate precedenti abbiamo sentito che la Mecca fu conquistata dal Profeta Muhammad senza spargimento di alcun sangue e dopo questa gloriosa vittoria i musulmani entrarono pacificamente nella città. Dopo l’ingresso alla Mecca, il Profeta Muhammad convocò i notabili della città che per vent’anni si erano sempre dimostrati fortemente ostili nei suoi confronti ed erano stati sempre crudeli e ingiusti con lui e con i suoi fedeli e, senza fare loro il minimo sgarbo, con infinita magnanimità li perdonò tutti. Dopo la conquista della Mecca il Profeta cominciò a ripulire i dintorni di questa città dalle ultime tracce di idolatria e miscredenza. La caduta di Mecca fu un segnale per l’intera Arabia. C’erano alcune tribù beduine, tra cui Banū Hawāzin, che vivevano nella parte orientale e sud-est della Mecca e che non voelvano abbandonare il culto degli idoli. Alcune di loro avevano perfino un forte legame di allenaza con i qurayshti. La sconfitta dei loro alleati alla Mecca e la rapida diffusione dell’islam nella Penisola li spaventò mol così tanto che decisero di reagire immediatametne e di rovesciare la situazione che volgeva a favore dei credenti. Quindi Malik ibn Awf al-Naṣrī dalla tribù Banū Hawāzin, il clan più forte della città del Taif organizzò un esercito confederato unendo i pagani appartenenti a vari raggruppamenti tribali. Un giorno Malik inviò un suo messaggero dai Banu Sa’ad, famosi per il loro coraggio ed eloquenza per chiedergli di allearsi con loro contro i musulman