Salto della produzione con la partecipazione popolare- 1
All’inizio dell’anno nuovo iraniano che coincide con il 21 marzo, la Guida suprema della rivoluzione islamica, Ayatollah seyyed Ali Khamenei come ogni anno ha scelto uno slogan e un titolo per l’anno nuovo:
"Salto della produzione con la partecipazione popolare". Questo titolo dimostra che la preoccupazione più importante del leader supremo della rivoluzione è la questione economica.
Da circa 26 anni in Iran l’Ayatollah Khamenei, la Guida Suprema della Rivoluzione Islamica propone uno slogan per l’anno. Questo metodo viene eseguito nella maggior parte dei paesi del mondo con nomi diversi. Lo scopo della scelta dello slogan dell'anno è quello di orientare le politiche e le azioni del governo e lo sforzo dellla popolazione per l’anno in corso e quelli successivi. L’altro importante obiettivo è quello di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla questione sollevata nello slogan. indubbiamente, la nomina di ogni anno da parte della Guida Suprema della Rivoluzione Islamica rende i funzionari e le autorità, consapevoli delle più importanti esigenze del Paese.
La valutazione degli slogan annunciati negli ultimi anni indica che l'economia è stata e rimane al centro dell’attenzione del sommo leader. Infatti, nei primi 11 anni in cui il leader della rivoluzione annunciava lo slogan dell’anno, gli aspetti non economici erano prominenti, ma negli ultimi 15 anni c’è stato solo un anno in cui l’economia non è stata considerata uno dei pilastri della rivoluzione.
Nei primi due anni del 90, questo slogan aveva un focus culturale e religioso mentre l’anno 1998 è stato nominato l'anno dell'Imam Khomeini a causa della coincidenza del centenario della nascita del grande fondatore della Rivoluzione Islamica con la primavera. Fino al 2007, il fulcro degli slogan dell'anno erano le questioni culturali e sociali del paese. Il 2008, l'Ayatollah Khamenei scelse il titolo "l'anno del potere nazionale e della creazione di posti di lavoro" a causa delle azioni ostili ed espansionistiche del mondo guidato dagli Stati Uniti nella regione dell'Asia occidentale, nonché della necessità che i funzionari prestassero attenzione alla creazione di posti di lavoro e all’imprenditorialità nel Paese. Il 2002 fu chiamato l'anno "dell'onore Hosseini" a causa della coincidenza dei giorni di lutto per l’Imam Hossein, il signore dei martiri, con l'inizio dell'anno solare iraniano. Il 2003 fu l’anno della collaborazione governo - popolo. Considerando che il 2003 è stato l'ultimo anno dell'ottavo governo nella Repubblica Islamica, era necessario che gli enti governativi presentassero al popolo un dettagliato rapporto sul loro operato, motivo per cui la Guida Suprema scelse il titolo l’anno della "responsabilità". Nel 2004, a causa della coincidenza con le elezioni presidenziali e della forte campagna di propaganda da parte dei nemici della Repubblica Islamica, la Guida Suprema della Rivoluzione Islamica propose "Solidarietà nazionale e partecipazione pubblica" come lo slogan dell'anno.
L'anno 2005 è stato chiamato l'anno del "Grande Profeta, che Dio lo benedica e gli conceda la pace" a causa degli insulti di alcune riviste occidentali al santo Profeta dell’Islam, sia benedetto dal Signore e del successivo ebollizione dei sentimenti religiosi dei musulmani in tutto il mondo e il loro disgusto per la profanazione del sacro. L'anno 2006 è stato nominato l'anno dell'Unità Nazionale e dell'Integrazione Islamica" a causa degli sforzi a tutto campo dei poteri arroganti per creare la divisione tra la Ummah islamica e la nazione iraniana. Il 2007 è stato definito l'anno dell'innovazione e della prosperità.
Dal 2008 in poi la Guida Suprema della Rivoluzione Islamica ogni anno ha suggerito un titolo economico per lo slogan dell'anno. Nel corso degli anni 2010 in poi, i titoli selezionati hanno avuto un aspetto economico. In altre parole, tutti i titoli o erano fondati sui temi economici o l'economia faceva parte del tema principale dell'anno. In effetti, in quei anni gli slogan avevano un aspetto politico e i governi avrebbero dovuto tener conto seriamente di questo problema nelle loro politiche. Il 2008 è stato nominato l'anno della "riforma del modello di consumo" a causa dell'elevato consumo energetico pro capite nel paese. Il 2009 fu chiamato l'anno del "doppio sforzo e doppio lavoro", il 2010 fu chiamato l'anno della "Jihad economica" e il 2011 fu chiamato l'anno della "produzione nazionale e del sostegno al lavoro". Il 2012 fu definito l'anno dell'"epopea politica e economica", il 2013 fu l'anno dell'"economia e della cultura con la determinazione e lo sforzo nazionale" a causa della coincidenza con le elezioni presidenziali e della necessità della determinazione dei funzionari per superare i problemi economici.
In quel periodo l'unico anno in cui l'economia non fu inclusa nello slogan dell'anno fu il 2014, quando il leader supremo della Rivoluzione Islamica chiamò quell'anno "governo e nazione, empatia e linguaggio comune". Dal 2015 in poi, l'economia fu ogni anno il tema centrale dello slogan dell’anno. Il 2015 fu chiamato dall’Ayatollah Khamenei con il titolo l’anno dell’“economia di resistenza”; il 2016 è stato l'anno dell'"Economia di resistenza: produzione-occupazione", il 2017 è stato l'anno del "sostegno alla produzione iraniana", il 2018 è stato l'anno del "boom produttivo", il 2019 è stato l'anno del "salto della produzione", Il 2020 è stato "Produzione, sostegno e rimozione degli ostacoli", e il 2021 fu denominato l’anno della "produzione, basata sulla conoscenza, creazione di occupazione" e l'anno 2022 come "controllo dell'inflazione e crescita della produzione".
Come abbiamo detto negli ultimi 15 anni (tranne il 2014), il leader della Rivoluzione Islamica ha scelto e annunciato lo slogan del 2024 con un focus particolare sulla questione economica scegliendo il titolo "salto di produzione con la partecipazione popolare". Questa designazione dimostra che l'Ayatollah Khamenei ha voluto attribuire una particolare importanza alla produzione e di aumentare la partecipazione della popolazione alle attività economiche e l'ha posta come una delle principali priorità per lo sviluppo economico del Paese. Questa enfasi si riconosce nelle rubriche economiche degli slogan degli ultimi anni e dimostra il perseguimento di un percorso che porta allo sviluppo e al rafforzamento dei settori produttivi ed economici del Paese. Pertanto, analizzare le dimensioni dello slogan di quest’anno, mirando all’aumento della produzione e lo sviluppo economico con un’ampia partecipazione popolare, è di grande importanza come strategia macroeconomica di base. Questo slogan dimostra che quest'anno, riforme e programmi economici vengono attuati con l’obiettivo di rafforzare le capacità produttive nazionali e creare motivazione per la partecipazione della gente alle attività produttive tenendo conto che tali obiettivi sono considerati un'importante priorità.
La questione economica è anche la principale preoccupazione della gente in quanto la popolazione iraniana si trova sotto una seria pressione in termini di mezzi di sussistenza e si aspetta che questa difficile situazione possa migliorare. Allo stesso tempo, l’economia è l’area più importante su cui si è concentrato il nemico. Oggi la guerra del nemico contro la Repubblica Islamica dell'Iran è una guerra combinata, in cui l'economia è il fondamento perché il nemico sta cercando di creare insoddisfazione popolare usando la pressione economica e diffondendo tale insoddisfazione ad altre aree.
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