Ago 24, 2016 08:09 CET

PARSTODAY-Iniziamo col nome del Signore dei mondi. Salve gentili ascoltatori e benvenuti ad una altra puntata della rubbrica”dalla culla dell’islam”, una rappresentazione radiofonica dedicata alla vita del Profeta dell’islam, Muhammad(as).

Amici nella puntata precedente vi abbiamo narrato che nel nono anno d’Egira il Profeta Muhammad venne informato che l’Imperatore di Bisanzio ebbe concentrato le sue forze costituite da Arabi e Bizantini cristiani alla frontiera dell’Hijjaz e di Sham(odierna Siria) per attaccare i musulmani. Il Profeta iniziò per fronteggiare un supposto attacco da parte dei Bizantini. Preparò quindi un esercito di circa trentamila uomini contro Tabuk nel nord della penisola arabica, ai confini con l'impero bizantino. Alla fine malgrado le avverse condizioni climatiche, la scarsità di acqua, e  l’ostilità degli ipocriti di Medina che mettevano il bastone tra le ruote e incoraggiavano altri musulmani a non prendere parte alla battaglia, la spedizione partì verso Tabuk. Il Profeta Muhammad delegò temporaneamente il potere al cugino Ali ibn Abi Talib. Dopo un'impegnativa marcia, i musulmani raggiunsero il confine siriano e si accamparono presso il villaggio di Tabuk, nel territorio dei cristiani Banu Kalb. Però con grande sorpresa, non trovarono nessun contingente ad attenderli, né bizantino, né altro. Dio non voleva che avvennisse qualche scontro tra i due eserciti. Il contingente musulmano si fermò per qualche giorno a Tabuk, imponendo alle popolazioni locali il pagamento della jizya, offrendo in cambio protezione. A Medina la gente a sentire la notizia del ritorno vittorioso delle truppe musulmane si preparò a festeggiare questa vittoria ed a accogliere in modo adeguato i loro cari. Tutti erano felici tranne quelli che non avevano accompagnato l’esercito ed avevano preferito stare a casa che partire per la battaglia. Tra gli assenti dalla spedizione  c’erano Ka’ab ibn Malik, Hilal ibn Ummaya e Mirarah bin Ar-Rabi, tre compagni del Profeta che aveva sempre accompagnato l’Inviato di Dio in tutte le battaglie però quella volta con la scusa vana di voler raccogliere dei loro datteri avevano chiesto al Profeta di essere esentati da partecipare a Tabuk, Loro prima della partenza della spedizione andarono dall’Inviato di Dio per chiedere il permesso di rimanere