Regime sionista si sta dirigendo verso guerra civile?
(last modified 2024-07-04T05:17:57+00:00 )
Lug 04, 2024 07:17 Europe/Rome
  • Regime sionista si sta dirigendo verso guerra civile?

PARS TODAY - Secondo il premier del regime sionista, Benjamin Netanyahu, “Non ci sarà nessuna guerra civile” nei territori occupati, ma la storia della potenziale guerra civile israeliana è vecchia, esattamente contrario l’ennesima falsa affermazione di Netanyahu.

La dichiarazione di Netanyahu è stata fatta nel contesto delle crescenti proteste popolari in Palestina occupata, soprattutto in seguito alle dimissioni a lungo attese di diversi ministri del gabinetto di guerra israeliano, tra cui Benny Gantz e Gadi Eisenkot – entrambi ex capi di stato maggiore dell’esercito israeliano.

Tuttavia, la mossa ha ulteriormente illustrato profonde e crescenti spaccature nella società israeliana, che potrebbero alla fine portare regime sionista da uno stato di sconvolgimento politico a un vero e proprio stato di guerra civile.

Le divisioni in Israele non possono essere viste allo stesso modo di altre polarizzazioni politiche attualmente diffuse tra le democrazie occidentali. Questa affermazione non è necessariamente legata all’opinione legittima che, nella sua essenza, Israele non è una vera democrazia, ma, piuttosto, al fatto che la formazione politica di Israele è unica.

Dal gennaio 2023, centinaia di migliaia di israeliani hanno lanciato proteste di massa senza precedenti che sono durate fino all’inizio della guerra israeliana a Gaza.

La richiesta collettiva iniziale dei manifestanti, sostenuta da Gantz e dal “who’s who” dell’esercito israeliano e delle élite liberali, era quella di impedire a Netanyahu di alterare gli equilibri politici di potere che hanno governato la società israeliana negli ultimi 75 anni.

Con il tempo, le richieste, tuttavia, si sono trasformate nel canto collettivo del cambio di regime.

Personaggi del calibro di Ariel Sharon, Ehud Barak e altri, tra cui il fondatore di Israele, David Ben Gurion, hanno tutti raggiunto il timone della politica israeliana in particolare a causa delle loro affiliazioni militari.

Il conflitto interno israeliano su Gaza, infatti, non riguarda solo Gaza, Hamas o Hezbollah, ma il futuro di Israele stesso.

Se l’esercito israeliano si troverà come capro espiatorio per il 7 ottobre e per le campagne militari fallimentari che ne sono seguite, dovrà fare una scelta, tra accettare la sua emarginazione a tempo indeterminato o scontrarsi con l’istituzione politica.

L'allora una guerra civile potrebbe diventare una possibilità reale.

 

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