Avvertimento l’ONU sul divieto delle attività dell’UNRWA nella Striscia di Gaza
Mancano meno di un mese all’entrata in vigore della decisione di Israele di vietare le attività dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e il Lavoro (UNRWA) per i rifugiati palestinesi. L’ONU ha nuovamente lanciato un avvertimento sugli effetti di questa decisione del regime israeliano.
Juliette Touma, portavoce dell’UNRWA, ha sottolineato che questa azione è senza precedenti nella storia delle Nazioni Unite. Ha dichiarato che il divieto comprometterà la capacità dell’UNRWA di fornire servizi essenziali a milioni di rifugiati palestinesi a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.
Fondata nel 1949 per supportare i rifugiati palestinesi, l’UNRWA è una delle più grandi istituzioni dell’ONU che offre aiuti umanitari ai palestinesi. Dall’inizio della guerra a Gaza, l’UNRWA ha fornito la maggior parte degli aiuti alimentari, medici e di emergenza ai palestinesi.
Secondo i rapporti dell’UNRWA, dall’inizio della guerra a Gaza, circa 1,9 milioni di persone hanno ricevuto pacchi alimentari e circa 6 milioni di persone hanno beneficiato di consulenze mediche. Tuttavia, più di 200 dipendenti dell’UNRWA sono stati uccisi mentre svolgevano le loro funzioni durante il conflitto a Gaza.
Di fronte all’intensificarsi degli attacchi israeliani contro gli abitanti di Gaza, il parlamento israeliano (Knesset) ha recentemente approvato una legge che vieta le attività dell’UNRWA nelle aree palestinesi. Questo provvedimento annulla l’accordo del 1967 che permetteva all’UNRWA di operare nei territori occupati, e tutte le attività dell’agenzia verranno sospese entro la fine di gennaio. Inoltre, qualsiasi contatto tra funzionari israeliani e il personale dell’UNRWA sarà vietato.
La chiusura ufficiale delle attività dell’UNRWA avverrà in un momento in cui i palestinesi di Gaza stanno vivendo condizioni estremamente critiche. Ospedali e centri medici sono stati bombardati e chiusi, gli aiuti alimentari e medici sono stati interrotti e il freddo intenso ha peggiorato ulteriormente la situazione nella Striscia di Gaza.
L’organizzazione Human Rights Watch ha avvertito che Israele sta utilizzando lo sfollamento forzato e la fame come strumenti di guerra a Gaza. Secondo i dati delle Nazioni Unite, dall’ottobre 2024, quando sono iniziati gli attacchi israeliani nel nord di Gaza, solo il 3% delle forniture alimentari e idriche organizzate dal Programma Alimentare Mondiale (WFP) è riuscito a entrare nella zona.
Con il divieto totale delle attività dell’UNRWA, la situazione nella Striscia di Gaza diventerà ancora più critica. Israele non permetterà all’agenzia di svolgere alcuna attività nei territori sotto il suo controllo, chiudendo uffici e congelando tutti i conti bancari dell’UNRWA nei territori occupati.
Juliette Touma, portavoce dell’UNRWA, ha dichiarato che il tempo per fermare un possibile divieto di questa agenzia, che impedirebbe la fornitura di servizi essenziali a milioni di rifugiati palestinesi a Gaza, sta per scadere. La Knesset deve ritirare questa decisione.
Secondo diversi osservatori, il divieto delle attività dell’UNRWA è parte della strategia israeliana per esercitare maggiore pressione sui palestinesi, costringerli allo sfollamento forzato e continuare le politiche di genocidio. Israele, che durante la guerra a Gaza ha già violato tutte le leggi umanitarie e internazionali, con questa decisione ignora ulteriormente gli appelli globali e le normative internazionali.
Philippe Lazzarini, commissario generale dell’UNRWA, ha affermato che Israele, impedendo le attività dell’agenzia, mira a cancellare l’identità dei rifugiati palestinesi.
I crimini di Israele contro i palestinesi continuano, mentre i paesi occidentali chiudono gli occhi su quanto sta accadendo a Gaza e rimangono complici del regime israeliano nei suoi crimini.
Jamie McGoldrick, che fino ad aprile ha supervisionato le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite a Gaza e in Cisgiordania, ha avvertito che la chiusura dell’UNRWA avrà un impatto devastante su una situazione già catastrofica. Ha aggiunto: "Se l’obiettivo di Israele è impedire il salvataggio di vite umane, bisogna chiedersi quale sia il senso di questa decisione e quale sia il suo scopo finale."
La sospensione delle attività dell’UNRWA provocherà sofferenze immense per i palestinesi, che già vivono in condizioni estremamente difficili.
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