Scopri l’Iran (7): Sistan e Baluchestan
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Pars Today- Andiamo in viaggio verso Sistan e Baluchestan, un’antica terra nel sud-est dell’Iran, intrisa delle leggende dello Shahnameh, della straordinaria civiltà di Shahre Sukhteh (la Città Bruciata), e di una cultura viva e autentica. Da Rostame Dastan a Ya‘qub Leyth Saffari, dai ricami unici a una storia millenaria, questo episodio racconta lo splendore, l’identità e la bellezza dimenticata che meritano di essere riscoperti.
(last modified 2025-09-02T04:17:49+00:00 )
Set 02, 2025 06:17 Europe/Rome
  • Scopri l’Iran (7): Sistan e Baluchestan

Pars Today- Andiamo in viaggio verso Sistan e Baluchestan, un’antica terra nel sud-est dell’Iran, intrisa delle leggende dello Shahnameh, della straordinaria civiltà di Shahre Sukhteh (la Città Bruciata), e di una cultura viva e autentica. Da Rostame Dastan a Ya‘qub Leyth Saffari, dai ricami unici a una storia millenaria, questo episodio racconta lo splendore, l’identità e la bellezza dimenticata che meritano di essere riscoperti.

Sarà un viaggio in una delle regioni più antiche e, allo stesso tempo, meno conosciute dell’Iran, una terra che nel cuore del deserto custodisce una civiltà millenaria, e dove ancora oggi, in molti suoi angoli, si può sentire l’eco dei miti, il battito delle epopee e il profumo della sua terra antica. Partiamo dunque per la provincia di Sistan e Baluchestan, una terra il cui stesso nome richiama la convivenza di storia e geografia.

L’Iran è un Paese dalla varietà climatica, etnica e culturale unica. Ogni provincia è come un libro a sé nella narrazione della storia, e ogni città un nuovo capitolo nella conoscenza della cultura. Cerchiamo di sfogliare questo grande libro e di raccontare storie che vadano oltre i soliti cliché. Questa volta tocca a una terra che molti conoscono solo attraverso parole generiche come “di confine”, “sconosciuta” o “lontana”, mentre la realtà è molto più profonda.

Sistan e Baluchestan è la seconda provincia più estesa dell’Iran, situata nel sud-est del Paese. La sua capitale è Zahedan, e altre città importanti sono Zabol, Iranshahr, Khash, Saravan, Nikshahr e Chabahar. Confina a nord con il Khorasan meridionale, a ovest con le province di Kerman e Hormozgan, a est con il Pakistan e l’Afghanistan, e a sud con il Mare d'Oman. La sua superficie è di circa 182.000 km quadrati, pari a circa l’11% del territorio iraniano.

Ma Sistan e Baluchestan non è soltanto un vasto territorio geografico: è il cuore pulsante di una civiltà che risale a più di cinquemila anni fa. Le tracce delle prime civiltà, rinvenute a Shahre Sukhteh, uno dei più importanti siti archeologici dell’Iran e del mondo, sono una chiara testimonianza dello splendore di questa regione. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, la Città Bruciata, situata nelle vicinanze di Zabol (nel nord-est della provincia), ha restituito reperti archeologici straordinari, tra cui: il primo occhio artificiale del mondo, la prima forma di animazione della storia, resti di un sistema avanzato di approvvigionamento idrico e di fognatura.

Contrariamente all’immagine odierna del Sistan e Baluchestan, pianure secche, scarsità di piogge e risorse idriche limitate, in passato la regione aveva un volto molto diverso. L’attuale aridità non è una condizione storica permanente, ma il risultato di cambiamenti climatici graduali avvenuti nel corso dei millenni.

Negli scorsi millenni, Sistan era una delle zone più fertili e ricche d’acqua dell’Iran orientale. Il fiume Helmand scorreva perennemente e il lago Hamun, uno dei più grandi laghi d’acqua dolce dell’Iran, formava un vasto bacino che dava vita a una natura vivace, boschi e pascoli verdi.

Queste condizioni naturali favorirono la nascita di una delle più importanti civiltà dell’antico Iran, Shahre Sukhteh. La sua arte raffinata, le industrie artigianali, l’architettura urbana organizzata e persino le tracce di conoscenze mediche e tecnologiche dimostrano un progresso possibile solo grazie a un ambiente naturale stabile e prospero.

Ciò che oggi vediamo è soltanto una parte fragile e impoverita della civiltà fiorente che un tempo caratterizzava Sistan, impoverito negli ultimi secoli da crisi ambientali, dighe costruite fuori dai confini e cambiamenti climatici. Ed è proprio per questo che si dice, per comprendere la grandezza del Sistan, bisogna distogliere lo sguardo dall’immagine arida di oggi e guardare in modo profondo al suo passato rigoglioso e maestoso.

Tra le zone più importanti della regione va citata Chabahar, in quanto l’unico porto oceanico dell’Iran sul Mare d'Oman. Con la sua posizione strategica, è uno dei punti chiave dell’Iran per commercio e transito. Oltre al rilievo economico e militare, Chabahar vanta anche straordinarie attrazioni naturali e turistiche: spiagge sabbiose affiancate da scogliere coralline, le spettacolari montagne di corallo, le foreste di mangrovie e tramonti unici, che ne fanno una meta particolare sia per turisti iraniani sia stranieri.

Ma se ci allontaniamo dalla geografia e volgiamo lo sguardo alla storia di questa terra, entriamo nel regno delle leggende. Il Sistan è la patria di Rostam Dastan, il grande eroe dello Shahnameh, l’opera epica di inestimabile valore del sapiente Ferdowsi, il sommo poeta persiano tra il quarto e il quinto secolo dell’Egira. Nelle fonti antiche questa regione è ricordata con il nome di “Nimruz”, Mezzogiorno. Nell’Avesta, il libro sacro degli zoroastriani, il Sistan è presentato come l’undicesima terra creata da Ahura Mazda. Il nome stesso “Sistan” deriva dalla popolazione dei “Saka” o “Sakaha”, un popolo ariano che giunse in questa regione intorno al II secolo a.C. Fin da allora, il Sistan ha avuto un ruolo centrale nei miti iranici, e il suo nome è rimasto impresso accanto a quelli di grandi figure come Zal, Sam e Rostam nella memoria della storia e della cultura persiana.

Nella parte meridionale della provincia si trova il Baluchestan. Questa regione, nell’antichità, era conosciuta con il nome di “Maka” e, durante l’epoca achemenide, era considerata una delle province più importanti dell’Iran. Nei periodi successivi fu chiamata anche “Makran”, denominazione che col tempo si trasformò in “Baluchestan”.

Il popolo baluci, con una storia antichissima, possiede una cultura autonoma, una lingua propria (baluci e makrani), riti, musica e un abbigliamento distintivo che ne hanno preservato l’identità fino a oggi.

Nella letteratura epica persiana si fa menzione dei baluci. Ferdowsi, nello Shahnameh, loda gli uomini baluci che facevano parte dell’esercito di Key Khosrow e ne celebra il coraggio e il valore. Altrove ricorda anche la loro alleanza con i Gilani nella lotta contro Anushirvan. Tutto questo dimostra che il popolo baluci è sempre stato parte integrante della storia e della cultura nazionale dell’Iran, non solo dal punto di vista etnico, ma anche identitario e civile.

Una delle grandi figure storiche e nazionali del Sistan è Ya‘qub Leyth Saffari, colui che fondò il primo governo indipendente iraniano dopo l’Islam e contribuì alla rinascita della lingua persiana. La celebre vicenda in cui rifiutò la poesia araba preferendo il persiano non è solo testimonianza del suo orgoglio nazionale, ma anche un documento storico del ritorno della fierezza culturale e linguistica degli iraniani.

Sistan e Baluchestan, antiche leggende, monumenti storici, arti tradizionali e lo stile di vita della gente si intrecciano armoniosamente. In questa terra, l’abbigliamento tradizionale femminile, arricchito da ricami colorati e minuziosi, è stato riconosciuto come patrimonio mondiale. Le pietanze locali, i pani tipici, i metodi tradizionali di allevamento e i manufatti artigianali realizzati con materiali naturali sono tutti elementi della cultura viva di questa regione.

Notevole è anche la diversità religiosa. Sunniti e sciiti vivono fianco a fianco, e nonostante gli sforzi dei media ostili per alimentare divisioni, l’esperienza quotidiana della popolazione testimonia convivenza, tolleranza e rispetto reciproco.

Sistan e Baluchestan possiede inoltre importanti potenzialità economiche. La sua posizione di transito, la vicinanza con Afghanistan e Pakistan, l’accesso al mare aperto e la presenza di risorse minerarie offrono possibilità di ampio sviluppo nei settori del trasporto, del commercio, dell’industria di trasformazione e dell’agricoltura. Negli ultimi anni, progetti come lo sviluppo del porto di Chabahar, il collegamento ferroviario alla rete nazionale e il rafforzamento dei confini economici hanno tracciato prospettive più promettenti per questa provincia.

Nonostante tutte queste ricchezze e potenzialità, Sistan e Baluchestan è ancora percepito da molti come una provincia marginale e sconosciuta, una percezione che ignora chiaramente la storia, la civiltà e la realtà di questa regione. Per cambiare questo sguardo, occorre ascoltare le sue storie, incontrare la sua gente, vedere la regione Sistan e Baluchestan attraverso i loro occhi.

In questo episodio abbiamo compiuto soltanto il primo passo nella conoscenza della provincia Sistan e Baluchestan in Iran. Nelle prossime puntate parleremo della sua natura incontaminata, del Mare d’Oman e delle coste di Chabahar, dei qanat (pozze a catena) e dei giardini tropicali, delle feste e dei riti locali, della poesia, della musica e dell’arte, e dei sogni della sua gente.